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NADAL AMMETTE
“Ero un po’ stanco”

Questo contenuto è stato pubblicato 10 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Il re è caduto, viva il re. La corona passa dalle mani di Nadal a quelle di Djokovic, così come era accaduto in quella serata umida del 2011 (finale giocata di lunedì per la pioggia ). Ma il Re di Roma, con 7 successi al Foro Italico, nell’immaginario collettivo resta sempre il buon Rafa. Tra i 10 mila del Centrale, spuntavano a macchia di leopardo decine di bandiere spagnole. Non è servito e Rafa si presenta nella conferenza stampa post-partita con un turbinio di sentimenti dopo la quarta sconfitta di fila con Djokovic, la seconda del 2014 dopo Miami. “Novak è difficile da battere per tutti , non solo per me . Lui è uno dei migliori al mondo. Penso di aver giocato bene per un po’ , ho avuto le mie possibilità , in assoluto posso fare un po ‘meglio , ma sono molto orgoglioso di questa settimana”.

 

La campagna del 2014 sulla terra va avanti con dati da profondo rosso per Rafa, uno che viaggia su numeri da record sulla superficie più amata. Poteva presentarsi al Roland Garros con la chance di raggiungere a quota 46 titoli Guillermo Vilas, campione all time sul rosso. Sbarcherà, invece, a Parigi con l’unico trofeo conquistato a Madrid (ritiro in finale di Nishikori), fallendo sia a Montecarlo (dove ha vinto 8 volte, eliminato nei quarti da Ferrer), che ora a Roma, dove rimane inchiodato a 7 sigilli. Il quasi 28enne di Manacor (li compirà il 3 giugno) non è preoccupato, anche se ammette, che nella sua tenuta fisica qualcosa non sta girando al meglio. “A volte mi sentivo come se avessi bisogno di più energia per fargli giocare più colpi e in posizione più difficile, ma le mie gambe non hanno risposto dopo una settimana difficile”.

 

Il numero uno al mondo ha giocato tre match consecutivi di notte. Ma non fa polemiche, è un altro l’aspetto che ha inciso sulla sua scarsa freschezza atletica. “Andare in campo sempre la sera non era la cosa migliore per me. Il problema però non è giocare di notte, ma che le partite erano molto lunghe e sono andato a letto alle 3 del mattino (è stato in campo complessivamente quasi 9 ore con Simon, Youzhny e Murray, prima di placare agevolmente i bollori del rampante Dimitrov ndr) e non è la cosa ideale per recuperare. Ero un po ‘stanco”.

 

Ed ora Parigi per il riscatto. Rafa guarda positivo. “Sto facendo le cose giuste , ho migliorato durante questo torneo . Le mie chance di giocare bene al Roland Garros due settimane fa non erano molto alte, ora ci arrivo con più coraggio”.

 

 

 

 

 

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