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Nadal “mangia” la torre Opelka: 12 finali a Roma

Questo contenuto è stato pubblicato 2 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Rafa Nadal ha giocato 500 partite sulla terra battuta nel circuito ATP. Ne ha perse 42. Due numeri che bastano da soli per spiegare l’impossibilità della missione di Reilly Opelka, alla prima semifinale in un Masters 1000.

Sotto i capelli lunghi, la barba e una maglia che sembra imitare Pollock, c’è un giocatore alto 2,11 metri dai fondamentali ben impostati. Troppo poco, però, per mettere in difficoltà Nadal che vince 6-4 6-4 e festeggia la dodicesima finale agli Internazionali BNL d’Italia.

Ma la differenza con il più vincente di sempre sulla terra battuta (61 titoli, due strisce record di 81 partite e 50 set vinti) si vede. Numero 47 del mondo come il Felix Mantilla campione nel 2003, il giocatore con la più bassa classifica ad aver trionfato a Roma nell’era del ranking computerizzato, Opelka non incide in risposta.

La 18ma vittoria su 18 partite dello spagnolo contro avversari statunitensi non è mai in discussione. Nadal può amministrare il vantaggio raggiunge così la dodicesima finale agli Internazionali BNL d’Italia.

Il match dura di fatto cinque giochi. Nadal salva quattro palle break nel quarto game, e alla prima occasione lo fa nel game successivo. Il vantaggio è rassicurante, Opelka tira tutto ma non ha grandi percentuali al servizio: 50% di prime in campo, 59% di punti vinti con la seconda. Nadal piazza l’ace sul set point e completa un parziale in cui ha commesso appena quattro errori gratuiti.

Opelka, che certo non passa inosservato, è sempre più scorato. Scuote la testa sotto il cappellino con la “patch” della galleria d’arte di Tim Van Laere ad Anversa, che si concentra su artisti emergenti come Friedrich Kunath, di cui lo statunitense ha visitato l’atelier e acquistato quadri per la sua personale collezione.

I tifosi USA coltivano la debole speranza di rivedere un loro giocatore in finale in un Masters 1000 sul rosso per la prima volta dalla vittoria di Andre Agassi a Roma nel 2002. Ma il nuovo break subito a inizio secondo set è di fatto la conclusione anticipata della partita.

ATP, CHI HA GIOCATO 500 PARTITE SULLA TERRA ROSSA (ERA OPEN)
Guillermo Vilas 854 (vittorie-sconfitte 681-173, .797)
Manuel Orantes 739 (569-170, .770)
Jose Higueras 576 (394-182, .684)
Thomas Muster 553 (426-127, .770)
Ilie Nastase 539 (426-113, .790)
Eddie Dibbs 520 (382-138, .735)
Rafa Nadal 500 (458-42, .916)

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