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Racchetta d’Oro a Navratilova, icona oltre lo sport

Prima della finale di singolare femminile, Martina Navratilova riceverà la Racchetta d’Oro. Un premio per una leggenda che ha superato i confini dello sport

Questo contenuto è stato pubblicato 11 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Dopo Stefan Edberg, un’altra leggenda del tennis riceverà la “Racchetta d’oro”. Prima della finale di singolare femminile degli Internazionali BNL d’Italia il premio della Federazione Italiana Tennis e Padel verrà assegnato infatti a Martina Navratilova.

Proprio a Roma è esplosa la sua rivalità con Chris Evert, una delle più memorabili e significative nella storia dello sport. Nel 1974, a Roma, si sono incontrate per la prima volta in una finale. Quel primo l’ha vinto Evert, come il successivo a Roma nel 1975. In quell’occasione Navratilova ha ottenuto appena un game. Fino al doppio 6-0 di Iga Swiatek su Karolina Pliskova del 2020, è stata la finale più breve nella storia del torneo. Pochi mesi dopo Navratilova ha annunciato la defezione dalla Cecoslovacchia e trasferirsi negli Stati Uniti.

Navratilova ha vissuto e giocato secondo la sua regola principale: non lasciare che i tuoi limiti definiscano chi sei. È diventata così la giocatrice con più titoli in singolare (167) e doppio (177) nell’era Open. È una delle sole tre campionesse, con Margaret Court e Doris Hart, ad aver completato il Career Grand Slam in singolare, doppio e doppio misto. E’ anche l’unica che sia rimasta numero 1 del mondo in entrambe le classifiche per più di 200 settimane.

Ha chiuso in totale sette stagioni da numero 1 del mondo. Navratilova è salita in vetta al ranking nell’estate del 1978, dopo la conquista del primo titolo Slam a Wimbledon. Vince il primo degli otto titoli alle WTA Finals, si alterna in vetta con Chris Evert per quasi tutto il 1979, in cui Navratilova torna a battere la rivale ai Championships e chiude nuovamente in testa al ranking.

Le difficoltà del 1980 e 1981, in cui inizia a lavorare con Nancy Lieberman, preludono a due delle stagioni migliori nella storia del gioco. Nel 1982 vince 90 partite su 93, firma il primo titolo al Roland Garros e inizia la serie record di sei titoli di fila a Wimbledon, uno in più della Divina Suzanne Lenglen. Nel 1983 ne perde solo una su 87, contro Kathy Horvath al Roland Garros negli ottavi: un evento talmente eccezionale da diventare una domanda dello storico quiz tv inglese “Jeopardy!”. Quell’anno, con il titolo allo Us Open, diventa la settima giocatrice a completare il Career Grand Slam. Nel 1984 ottiene una striscia di 74 vittorie di fila dallo US Indoor Championships di febbraio alla semifinale dell’Australian Open a dicembre contro Helena Sukova. In mezzo, vince 13 tornei uno dopo l’altro. Resta numero 1 ininterrottamente dal 14 giugno al 9 giugno 1985 e a fine stagione vince l’Australian Open per la seconda volta chiudendo l’anno da numero 1, come nel 1986 celebrato con l’ultimo trionfo alle WTA Finals.

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