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NOLE: VITTORIA, DEDICA E DUBBI
Goffin e Cilic già agli ottavi, ok anche Zverev e l’eterno Haas

Questo contenuto è stato pubblicato 7 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Roma – Amor(e). E sotto la faccina che sorride. La dedica scritta sull’obiettivo della telecamera, dopo aver battuto Aljaz Bedene, è la dichiarazione d’amore con cui Novak  Djokovic si è ripresentato a Roma, dove ha vinto quattro volte e dove ha più volte detto di sentirsi a casa. Vittoria assai meno limpida di quanto non dica il punteggio finale: Nole si è aggiudicato il primo set solo al tie break, dopo essersi fatto breckare in apertura, poi si è sciolto un po’ nel secondo, chiuso sul 6-2, senza spazzare però via i dubbi sulla sua condizione. Contro lo sloveno naturalizzato britannico, numero 55 del mondo, proveniente dalle quali e approdato al secondo turno anche grazie ai crampi che hanno fermato Mager, l’ex numero 1 è sembrato limitarsi al minimo sindacale. E’ sceso sul Centrale rilassato, scambiando il ‘cinque’ con alcuni tifosi, ma in campo ha sbagliato tanto, soprattutto nel primo set, ed anche per chiudere il match ha avuto bisogno di quattro match point, i primi tre dei quali sprecati mettendo fuori uno smash e due dritti come non si era abituati a vedergli fare. Alla fine ha vinto, ma tra tante ombre e poche luci. Al debutto a Roma aveva faticato anche l’anno scorso contro Bellucci e due anni fa contro Almagro, ma quello era un altro Djokovic. Questo, per ora, non convince. Già il prossimo turno, contro il vincente tra Carreno Busta e  Bautista Agut, dirà di più.
La giornata era iniziata con le vittorie, da pronostico, di Cuevas e Sock. L’uruguaiano, numero 23 del mondo e fresco semifinalista a Madrid, non ha avuto grossi problemi contro il francese Adrian Mannarino, proveniente dalle qualificazioni: 6-3 7-6(2). A Mannarino resta la soddisfazione di aver piazzato quello che potrebbe essere il colpo più spettacolare di questi Internazionali: una palla corta tagliatissima, tornata oltre la rete tra gli applausi meritatissimi del pubblico. Cuevas ritrova ora al secondo turno Dominic Thiem, con cui ha perso la semi di Madrid. Più sudato il successo di Jack Sock: lo statunitense, testa di serie numero 13, ha superato l’argentino Diego Schwartzman solo al terzo set (6-4, 1-6, 7-5). Sfiderà Jiri Vesely.
Ha avuto bisogno del terzo set anche Alexander Zverev, numero 17 del mondo e testa di serie numero 16 a Roma: sulla NextGen Arena, il più forte dei NexGen ha superato uno dei più pericolosi tra i qualificati, il bombardiere sudafricano Kevin Anderson, per 6-4 4-6 6-4. Al secondo turno se la vedrà con  Victor Troicki. Sul Campo numero 2, Benoit Paire ha vinto il derby francese con Mahut per 6-3 6-4 non senza l’immancabile crisi di nervi, stavolta per una decisione arbitrale contestata. Al secondo turno l’aspetta il suo amico Stan Wawrinka, che ha battuto la scorsa settimana a Madrid.  Dalla stessa parte del tabellone, avanti anche John Isner, cui è bastato un doppio tie break per battere il tedesco Florian Mayer.
Già al terzo turno David Goffin, nona testa di serie, che però anche contro Verdasco ha dovuto rimontare un set, come già gli era successo con il qualificato Bellucci: 3-6 6-3 6-2. E il belga si giocherà un posto nei quarti di finale contro il croato Marin Cilic, numero 8 del ranking mondiale e sesto favorito del tabellone, che ha concesso appena cinque game allo statunitense Ryan Harrison (6-3 6-2).
In rimonta ha vinto anche David Ferrer, numero 30 ATP, che a 35 anni si è tolto la soddisfazione di centrare la vittoria numero 700 in carriera: 4-6 6-3 6-1 nel derby spagnolo con Feliciano Lopez. Il valenciano, che sfiderà al secondo turno Kei Nishikori, entra nel ristretto e prestigiosissimo club degli over 700, guidato da Jimmy Connors, che di partite in carriera ne ha vinte 1256. Nel mirino c’è Boris Becker, a quota 713.

Tra gli spagnoli avanti anche Pablo Carreno-Busta, quindicesima testa di serie, che si è liberato con un doppio 6-3 del francese Gilles Simon. Al secondo turno affronterà il connazionale Roberto Bautista-Agut, che ha battuto 6-4 6-2 Alexandr Dolgopolov, ripescato all’ultimo momento come lucky loser al posto dell’infortunato Kyrgios (problemi all’anca).
Tra i protagonisti di giornata merita l’applauso l’intramontabile Tommy Haas: il tedesco, reduce dall’ennesimo infortunio, a 39 anni compiuti ha dato una piccola lezione di tennis allo statunitense Ernesto Escobedo, che ha ben 19 anni di meno, battuto 6-0 4-6 7-6(1). Ora l’aspetta la testa di serie numero 5, Milos Raonic. Tutto facile per Tomas Berdych, testa di serie numero 12: il ceco, protagonista con la Sharapova al Colosseo, ha battuto 6-3 6-4 l’argentino Carlos Berlocq, proveniente dalle qualificazioni.
Nel penultimo incontro di giornata, prima del gran finale tra Fognini e Murray, Marin Cilic, testa di serie numero 5, si è sbarazzato senza problemi di Ryan Harrison: 6-3 6-2

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