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LA FAVOLA DI SONEGO, A 20 ANNI CON I BIG
Il torinese batte Arnaboldi: la wild card è sua

Questo contenuto è stato pubblicato 8 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Di questi tempi se parli di favole, ti viene in mente subito il Leicester di Claudio Ranieri, campione in Premier League al di là di ogni pronostico. Sui campi del Foro Italico c’è un’altra favola che merita più di qualche titolo. E speriamo sia soltanto l’inizio di un’altra bella storia di tennis. Lorenzo Sonego nel main draw degli Internazionali BNL d’Italia all’alba dei suoi 21 anni (li compirà l’11 maggio). Il ragazzone torinese ha sconfitto Andrea Arnaboldi nello spareggio tra i perdenti nelle semifinali delle pre-qualificazioni, che metteva in palio la wild card rimasta vacante dopo il forfait di Simone Bolelli. Subito accantonata la delusione per la sconfitta di mercoledì nella semifinale contro Salvatore Caruso (per ritiro dopo aver ceduto il primo set).

L. Sonego (Foto Giampiero Sposito)

L. Sonego (Foto Giampiero Sposito)

Il passepartout per la felicità è arrivato dopo una battaglia di 2 ore 38 minuti, in cui Sonego ha recuperato da 5-2 al terzo set prima di chiudere 4-6, 6-4, 7-6. “Dopo il problemino accusato ieri all’adduttore che mi ha costretto al ritiro contro Caruso, oggi mai avrei pensato di poter resistere quasi tre ore in campo e portare a casa un match così duro contro un avversario molto  più navigato di me. Mi ha trascinato la grande voglia di vincere anche quando ero sotto 5-2 al terzo”.

Dritto e servizio dall’alto del suo metro e 90, così la giovane promessa torinese ha superato la trincea delle pre-qualificazioni, ripagando le aspettative che da tempo la Federazione ripone in lui. Ma a chi pensa ad un ragazzo catapultato improvvisamente alla ribalta e dunque travolto da emozione e pressioni, evidentemente non conosce Lorenzo Sonego. “Mi ritengo un tipo freddo, in partita mi concentro esclusivamente sul mio tennis. Sul match point non ho pensato a quanto pesasse quella pallina. Il Pietrangeli è un campo pazzesco, è la storia di questo sport, ma giocare qui o su un campo secondario per me non fa alcuna differenza”. Lorenzo garantisce che il braccio non tremerebbe neanche se al debutto nel tabellone principale dovesse giocare sul Centrale, magari con un big, chissà Federer o Tsonga, i suoi giocatori preferiti. “A questo punto non fa differenza, sto vivendo una esperienza meravigliosa e voglio godermela fino in fondo. Non ho preferenze per il sorteggio, in ogni caso troverò un avversario ben più forte di me” aggiunge, sciogliendosi in un sorriso contenuto. Tifoso sfegatato del Torino (ha giocato a calcio nelle giovanili granata fino a 11 anni), una passione che si porta dentro fin da quando era bambino. “Si parla tanto di cuore Toro. Cerco sempre di mettere in campo la stessa caparbietà della mia squadra del cuore”.

 

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