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Ottavi Di Finale: Fuori Murray

Questo contenuto è stato pubblicato 14 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Che fosse un impegno improbo per lo scozzese, era abbastanza prevedibile vista la grande vena dello spagnolo sulla terra battuta in questo 2010. Le 2 recenti semifinali di Montecarlo e Barcellona si aggiungevano, infatti, alla finale di Buenos Aires ed il titolo di Acalpulco.
Murray, per contro, veniva da un bruttissimo momento, innescato dalla sconfitta subita da Federer nella finale degli Australian Open e corroborato dalle precoci eliminazioni collezionate nella touneè americana e a Montecarlo.
La speranza che l’atteggiamento dello scozzese possa variare in funzione delle straordinarie capacità difensive del suo avversario, inducendolo a essere più propositivo, vengono ben presto disattese dalla solita passività che ne ha contraddistinto le ultime uscite. A rompere l’equilibrio del primo set, giunge il break dello spagnolo nel sesto gioco, grazie a un errore di dritto dello scozzese: 4-2. Il tentativo di reazione del numero 5 del mondo viene contrato dallo spagnolo, prima con una splendida stop-volley di rovescio, poi con lo smash a rete con cui David annulla la seconda palla del contro break. Il settimo gioco si chiude con uno scambio spettacolare, in cui Murray si esibisce in un recupero prodigioso, salvato in acrobazia dallo spagnolo che, ormai fuori gioco, si vede recapitare un vero e proprio regalo, sotto forma di dritto in tribuna, da parte del britannico: 5-2. Lo spagnolo spreca nel game successivo 2 set point consecutivi, ma riesce comunque a portare a casa il primo set, recuperando uno svantaggio di 0-30 nel nono e ultimo gioco. L’ultimo punto, incamerato dal numero 3 di Spagna con una splendida palla corta di rovescio, è lo specchio della scarsa sagacia tattica del numero 5 del mondo. Invece di abbreviare gli scambi, cercando magari ogni tanto il serve & volley, Murray si limita a remare da fondo campo, contro un giocatore che non ha alcun problema a macinare chilometri, prima di trovare l’angolazione vincente. A peggiorare la situazione già precaria del finalista uscente degli Australian Open, è l’infima percentuale di prime pari al 29%.
Anche il secondo parziale viene deciso da un break, questa volta nel settimo game, a favore del valenciano, subito dopo aver annullato una palla break allo scozzese nel gioco precedente. Il terzo breakpoint è quello buono, con Murray costretto a capitolare, al termine di uno dei tanti scambi infiniti, come al solito appannaggio del guerriero iberico che conduce in porto il match, senza particolari patemi, sotto gli occhi di Rafael Nadal, alle prese con delle preoccupanti vesciche alla mano.

Nei quarti di finale David Ferrer affronterà Jo Wilfried Tsonga, testa di serie numero 7, che ha regolato in un’ora e 28 minuti il colombiano Santiago Giraldo, autore all’esordio dell’eliminazione di Juan Carlos Ferrero (con il severo punteggio di 6-0 6-3) e successivamente di Llodra, in un derby tra qualificati.
Considerando i due turni di qualificazione e la vittoria nel challenger di casa di Pereira (dove in finale aveva sconfitto il nostro Paolo Lorenzi), il colombiano era reduce da ben 8 vittorie di fila.
Ed è proprio del sudamericano ad avere la prima chance di strappare il servizio all’avversario, sul 3-3 del primo set. La palla break svanisce dopo uno scambio interminabile, al termine del quale il colombiano mette di poco fuori un rovescio lungo linea.
Nel game successivo, il sudamericano spreca un vantaggio di 40-15, anche per colpa di un nastro sfortunato sulla parità, che consente al franco-congolese di procurasi la sua prima palla break. Il primo doppio fallo di Giraldo giunge nel momento meno opportuno e regala il break che risulterà decisivo ai fini di un primo set, comunque ben giocato dal numero 76 del mondo che palesa un dritto davvero penetrante, di difficile lettura anche per lo stesso Tsonga.
Il secondo set è la fotocopia del primo, con Giraldo che si procura per primo (ed invano) la possibilità di break (sul 3-2 in suo favore), prima di subire il break del numero 10 del mondo, che chiude il match, poco dopo, senza concedere all’avversario nessuna possibilità di rientrare. Per Jo si tratta del primo quarto di finale a Roma, lui che prima di questa edizione non era mai andato oltre il primo turno.

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