
L’emozione, la paura e l’esultanza liberatoria. In un paio d’ore sul Pietrangeli, Giorgia Pedone ha sperimentato il ventaglio completo di ciò che tante campionesse hanno provato giocando al Foro Italico. La tennista palermitana, classe 2004, è approdata ai quarti di finale delle Pre-Qualificazioni dopo aver rischiato il KO nella giornata d’apertura. Sotto 4-1 nel terzo set della sfida di primo turno contro Alice Matteucci, Pedone è riuscita a rimontare imponendosi con il punteggio di 6-1 3-6 6-4. Decisamente meno vorticosa la sfida di secondo turno, vinta 6-4 6-2 contro Enola Chiesa: “Al debutto sul Pietrangeli ero emozionatissima, non posso spiegarlo a parole. Quel campo ha un significato importante e la partita è stata strana, all’inizio ho vinto il primo set 6-1 sfruttando le emozioni a mio favore. Poi la mia avversaria, molto esperta, è andata sopra 4-1 nel terzo set e lì io sono riuscita a vincere di cuore. Contro Enola Chiesa invece sono stata più continua, sono andata spedita dall’inizio alla fine; anche le emozioni erano diverse”.
Attualmente numero 678 WTA, Pedone ha ricevuto l’invito della federazione per giocare le Pre-Qualificazioni. Dopo una carriera junior conclusa con il best ranking di numero 54 del mondo under 18, la siciliana si è attestata come uno dei prospetti più interessanti del nostro movimento. L’amore con il tennis sboccia grazie all’attività di suo fratello e arriva dopo un approccio disastroso con la danza: “Ho iniziato a giocare a quattro anni, mi sono appassionata grazie a mio fratello. Giocavo contro il muro e mio padre vedendo la mia insistenza mi ha iscritta. Prima ho fatto anche un anno di danza, ma tornavo a casa piangendo e non mi piaceva proprio. Quando ho capito che il tennis poteva essere più di una passione? Dall’under 11 all’under 14 ho sempre fatto finale ai Campionati Giovanili Italiani, diciamo che in quei momenti ho iniziato a sperarci”.

Molti dei suoi coetanei presenti al Foro italico la raccontano come una delle più brave, lei né conferma né smentisce, ma si limita a raccontare il suo gioco: “So fare più o meno tutto. Il mio fisico non mi permette di fare uno-due con servizio e dritto, quindi devo usare tutto il resto. Posso giocare una palla carica che salta molto, poi una palla piatta ed aggiungere anche back e palla corta. Sono una giocatrice a tutto campo che legge bene il gioco”.
Molto legata alla sua città, Palermo, Pedone è seguita da Alessandro Chimirri e dall’ex 327 ATP Omar Giacalone. Il prossimo step verso il sogno wild card sarà contro l’ostica Aurora Zantedeschi: “L’ho vista giocare spesso, anche se non l’ho mai affrontata. Giochiamo un tennis simile, con tante variazioni ed è un’ottima tennista. Non posso dirvi quale sarà il risultato, ma sarà una bella lotta”. In stagione la diciottenne ha giocato già diversi derby, alcuni di questi contro rivali/amiche con cui ha condiviso una parte di vita: “Quest’anno ho giocato più derby che altro (ride, ndr). Ho affrontato Urgesi, Valente e la mia grande amica Ferrara; tra l’altro ho vissuto con tutte loro in periodi diversi della mia vita. Non posso dire che sono partite che soffro perché ho vinto 3 volte in 4 occasioni, ma continuo a preferire giocare contro chi non conosco. Obiettivo della settimana? Quest’anno l’unico modo è andare fino in fondo, di testa bisogna essere forti ma ci proverò”.
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