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Pliskova, chiamatela slow and furious…

Seppure con qualche brivido di troppo la ceca è per la terza volta di fila in semifinale agli Internazionali BNL d’Italia. Con Ostapenko è stata ad un soffio dall’eliminazione: sabato contro la croata Martic va a caccia della terza finale al Foro.

Questo contenuto è stato pubblicato 3 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Per un coach – nello specifico Sascha Bajin – può diventare qualcosa di molto simile ad un incubo. Avrebbe tutto per essere la più forte Karolina Pliskova – ed infatti in vetta al ranking ci è arrivata (anche se ci è rimasta per 8 settimane soltanto nell’estate del 2017) – ma è di quelle destinate a rimanere a vita nella “scolastica” categoria del potrebbe fare di più. Nel suo caso molto ma molto di più.

Intendiamoci, in semifinale al Foro Italico ci è arrivata, prendendo possesso del corridoio lasciato libero dalla prematura uscita di scena di Simona Halep, infortunatasi all’esordio ma c’è mancato un soffio che non regalasse a Jelena Ostapenko una delle giornate da favola che alla lettone non capitano più da quel fantastico 2017. Alla fine la 29enne di Louny, n.9 del ranking e del seeding, ha chiuso per 46 75 76(1), in due ore e venti minuti, con la 23enne di Riga uscita furente dalla Grand Stand Arena.

Tre settimane fa al secondo turno di Stoccarda Karolina aveva dovuto recuperare un set di svantaggio: stavolta ha dovuto annullare tre match-point (i primi due consecutivi) nel decimo gioco del se decisivo alla tennista di Riga. Jelena da parte sua non metteva insieme tre vittorie tutte insieme nello stesso torneo dal WTA del Lussemburgo del 2019 quando aveva vinto il suo terzo titolo.

Jelena Ostapenko (fotoGetty Images)

Ostapenko – una delle tre campionese Slam approdate nei quarti insieme a Barty e Swiatek (curiosamente tutte hanno trionfato nello stesso Major, il Roland Garros) – è partita a razzo (4-0), si è fatta riagguantare (4-4) ma poi è riuscita a chiudere il primo set con un altro break. Anche nel secondo set Jelena è partita bene (2-0): piano piano però Karolina si è svegliata, ha recuperato lo svantaggio (2-2) e poi ha preso lei un break di vantaggio nel nono (5-4), lo ha restituito (5-5) e se lo è ripreso riuscendo poi, con un turno di battuta tenuto finalmente a zero, a pareggiare il conto dei set.

Nela frazione decisiva per due volte Pliskova ha preso un break di vantaggio (1-0 e 4-3) ma è stata Ostapenko ad arrivare per prima al match-point (tre nel decimo gioco, i primi due consecutivi: sul primo la lettone ha affossato in rete un passante incrociato difficile ma non impossibile, mentre sugli altri due la ceca si è aggrappata al servizio. Jelena si è fatta prendere dal nervosismo con frequenti battibecchi con il suo angolo: ha giocato un tie-break pessimo che Karolina si è aggiudicata per 7 punti a 1 (vincendo tutti gli ultimi sette punti).

Karolina PLiskova (foto Getty Images)

Ha i suoi tempi Karolina, che qualche vota sembra aggrovigliarsi in quelle lunghe leve su cui spiccano due tattoo tribes. E qualche volta dà l’impressione di essere da tutt’altra parte con la mente. Per vincere quel benedetto trofeo Slam che ancora le manca, all’inizio della off-season piena di buoni propositi ha rivoluzionato tutto il suo staff, chiudendo la collaborazione con Daniel Vallverdu ed affidandosi ad Azuz Simcich come preparatore atletico e, soprattutto, a Sascha Bajin come coach. I risultati fin qui sono stati tutt’altro che brillanti: basti pensare che la ceca non vinceva tre match di fila proprio da Roma, lo scorso settembre, quando in finale contro la Halep era stata costretta a ritirarsi per un infortunio.

Sabato in semifinale – la terza a Roma per lei che ha conquistato il trofeo due anni fa – Pliskova dovrà vedersela con la croata Petra Martic, n.25 del ranking. La 30enne di Spalato, da qualche settimana seguita da Francesca Schiavone, è in vantaggio per 4-2 nei precedenti, e si è aggiudicata anche l’ultima sfida giocata sulla terra, disputata al terzo turno del Roland Garros di due anni fa. Dipenderà tutto da Karolina, come sempre.

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