
Questo contenuto è stato pubblicato 2 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.
Emma Raducanu è pronta per la sua prima partita in assoluto agli Internazionali BNL d’Italia. La diciannovenne britannica affronterà al primo turno del tabellone principale Bianca Andreescu, con cui ha in comune l’aver vinto un titolo Slam, agli US Open.
“Roma è una grande città con una grande storia e non vedo l’ora di entrare in campo – ha esordito la numero 11 WTA nella conferenza stampa pre-torneo – “la location del torneo è veramente pittoresca. Contro Andreescu sarà una bella partita, siamo entrambe delle buone giocatrici. Lei è una grande atleta ed è una campionessa ovviamente. I suoi punti di forza sono senz’altro il modo in cui si muove e quanto sta bassa con le gambe, un qualcosa da cui io stessa posso imparare”.
Prima di atterrare a Roma, Raducanu ha assaggiato la terra rossa al WTA 500 di Stoccarda e al Masters 1000 di Madrid. Proprio nella capitale spagnola è arrivata la sconfitta al terzo turno contro Anhelina Kalinina, ma le sensazioni della giovane britannica su questa superficie sono positive: “La terra rossa è qualcosa di nuovo per me, ma sto imparando a giocarci sempre di più dopo ogni partita e mi sta piacendo farlo. Sento che sto migliorando ogni settimana e che capisco sempre meglio come giocare i punti, quando continuare a scambiare e quando essere maggiormente aggressiva – ha spiegato Raducanu – Sono arrivata dall’ultima partita che era stata molto lunga e intensa, ma sto cercando di adattare il mio corpo a questo tipo di incontri”.
Per una ragazza giovane, già campionessa Slam ma con ancora tanti anni di carriera davanti, imparare dai grandi giocatori del passato è un aspetto quasi fondamentale. E Raducanu lo sa bene: “Stavo camminando dalla palestra agli spogliatoi e ho scoperto il lungo tunnel con tutti i vincitori del torneo (Nel percorso che porta dal Pietrangeli al Campo Centrale si attraversa la Galleria dei campioni, con le gigantografie dei vincitori del torneo dal 1930 ad oggi ndr.). L’ho trovato estremamente interessante, anche per rendersi conto da quanto tempo si gioca il torneo di Roma. Certo, ho guardato le partite del passato perché mi affascinavano e penso che al giorno d’oggi il tennis sia molto più fisico; però credo anche che fosse difficile giocare con racchette così piccole come quelle che si usavano un tempo”.
Condividi