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RAFA: NON E’ COLPA DI ZIO TONI
”Essere n. 7? Non fa differenza”

Questo contenuto è stato pubblicato 9 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

C’era attesa per la prima conferenza romana di Rafa Nadal. Soprattutto per via delle ultime performance non proprio esaltanti del “signore della terra”. A Roma, dove ha trionfato in sette occasioni (2005, 2006, 2007, 2009, 2010, 2012 e 2013), il maiorchino ha un record di 45 vittorie contro 3 sconfitte: contro Ferrero al secondo turno del 2008 (complici le vesciche ai piedi) e contro Djokovic nelle finali del 2011 e dello scorso anno.
La batosta rimediata da Andy Murray nella finale del “1000” di Madrid non ha fatto che confermare i dubbi circa la condizione dello spagnolo, scivolato al numero 7 del ranking (mai così in basso negli ultimi dieci anni). C’è anche chi ha ipotizzato come soluzione, un cambiamento di coach (nella fattispecie zio Toni), esattamente come accade nel calcio….
”Prima di tutto non è che le cose vadano poi così male – precisa Rafa – nel calcio si cambia allenatore perché non si può cambiare mica tutta la squadra! Se vinco o se perdo dipende da me. Se dovessi cambiare qualcuno nel mio staff non dipenderà mai da una sconfitta. Non so se mio zio Toni sarà con me fino alla fine della mia attività agonistica: non so nemmeno cosa accadrà domani. Ricordate però che lui è più mio zio che non il mio allenatore e che la famiglia per me è molto più importante del tennis”.
L’unico acuto sul rosso in questa stagione è stato quello di Buenos Aires. Per il resto ha rimediato due sconfitte da Fognini (in semifinale a Rio de Janeiro ed al terzo turno a Barcellona, una da Djokovic in semifinale a Monte-Carlo ed una da Murray a Madrid, questa volta in finale.
”E’ vero che non sono stato sufficientemente consistente in questo inizio di stagione – ammette il mancino di Manacor – ma sono sempre settimo in classifica e la scorsa settimana sono arrivato in finale al torneo Atp Masters 1000 di Madrid, che non mi sembra poi un risultato così negativo. La mia vita è stata fantastica e anche se in futuro non dovessi vincere come in passato andrebbe bene lo stesso. Cosa cambia essere numero 7? Beh, ieri mi sono allenato un paio d’ore, ed anche oggi prima di questa conferenza stampa. Non vedo grossi cambiamenti…. Roma è un torneo speciale e qui ho ottenuto molti buoni risultati in passato. È uno degli eventi più importanti del mondo. Sono già concentrato sul match di domani (per lui esordio contro il turco Marsel Ilhan, ndr).
Poi il discorso torna su Madrid: “Guardo giorno dopo giorno – dice ancora Rafa – credo che sbagliate a pensare che a Madrid sia stata una settimana negativa: per me è stata positiva per aumentare la mia confidenza e spero che cresca anche in questa settimana. Quanto è distante Murray da Djokovic sulla terra? Andy sta giocando davvero bene ed entrambi saranno molto pericolosi al Roland Garros, se sei in forma non importa se si gioca al meglio dei tre o dei cinque set. Ma ora sono a Roma e voglio pensare solo a questo”.

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