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ROGER SE NE VA:
“Sono arrabbiato e frustrato”

Questo contenuto è stato pubblicato 10 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Ora si scriverà che Roger Federer voleva tornare dai gemelli. In realtà, è semplicemente incavolato nero. Venire a Roma, lasciando la moglie a casa dopo aver appena raddoppiato la prole, gli è costato un sacrificio. Sapere che è stato tutto vano non deve far piacere.
“Di certo non è stato divertente lasciare il campo pensando a quello che era successo là fuori. Ero arrabbiato, deluso, frustrato”, ha ammesso Roger in una conferenza stampa convocata pochissimi minuti dopo aver perduto il match point, come suo solito dopo le sconfitte. “Poi ho pensato: ok, faccio la conferenza stampa e vado a casa”.
Difendeva i 600 punti della finale dello scorso anno e con questa sconfitta Federer rischia di perdere la quarta posizione mondiale, e con essa una preziosissima testa di serie al Roland Garros: essere numero 4 significa evitare Nadal e Djokovic prima delle semifinali. Non perdeva al debutto in un Masters 1000 da quattro anni, e non a caso anche nel 2010 successe proprio agli Internazionali BNL d’Italia, un torneo che gli ha sempre regalato più dispiaceri che soddisfazioni. Il secondo paio di gemellini che hanno allietato casa Federer non sono certo motivazione per la sconfitta, ma costituiscono di certo una gran consolazione: “Questa sconfitta non fa così male. E non solo per la fase felice della mia vita che sto attraversando, ma anche perché ho provato di tutto sul campo”. 
Il Foro Italico l’ha spinto fino a perdere la voce e spellarsi le mani: “E’ la vittoria più importante della mia carriera, tutta Roma era con lui oggi” ha detto Jeremy Chardy, impassibile alle ostilità del pubblico e capace di giocare uno dei colpi dell’anno per salvare un match point concesso con un pernicioso doppio fallo. “Merito a lui per aver lottato e per essere rientrato in partita con quel passante difficile” riconosce Roger.
Ora, con il Roland Garros alle porte e più tempo del previsto per gestirne l’avvicinamento, Federer dovrà rivedere i suoi piani: “Non so ancora cosa farò, devo tornare a casa, valutare la situazione e parlare con la squadra per decidere il piano.” Non è preoccupato dalle relativamente poche partite sulle gambe: “A Monte Carlo ho giocato bene e mi sono allenato molto. E’ vero che ho una famiglia ma è tutto sotto controllo, e mi sento ancora bene, mentalmente e fisicamente.”
Quella di Roma era una delle tappe concordate con Stefan Edberg, presente in tribuna, la cui settimana di lavoro è però già finita: “Mi sto godendo molto il tempo che passo con lui, le chiacchierate che facciamo sul tennis e la vita. E’ davvero fondamentale ciò che mi dice a proposito del tennis e del mio gioco, quello che pensa io dovrei fare”. Uno dei motivi per cui a Roger dispiacerà lasciare Roma in anticipo è sicuramente proprio l’aver sciupato una possibilità di farsi analizzare dallo svedese, che non viaggia con lui tutto l’anno.
A casa Mirka e i quattro gemelli sapranno come consolarlo. Anche per papà Federer, uno che respira tennis, la vita non è solo palline e racchette. In particolare di questi tempi. Arrivederci all’anno prossimo. Vero Roger?

 

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