
Questo contenuto è stato pubblicato 8 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.
Con una prestazione praticamente perfetta Roger Federer è di nuovo in semifinale agli Internazionali BNL d’Italia. Il parziale di dieci giochi rifilato a Tomas Berdych dopo aver subito il break dal ceco a metà del primo set la dice lunga sullo stato di forma dello svizzero, ancora a caccia del suo primo trionfo al Foro Italico.
“Credo di aver giocato benissimo da fondo campo – racconta in conferenza stampa il campione di Basilea -, il servizio all’inizio non mi ha aiutato: ho dovuto servire diverse seconde ma col passare dei game le cose sono andate meglio. In compenso ho risposto molto bene anche se credo che Tomas non abbia giocato il suo miglior tennis”. A differenza di tanti tennisti Over 30 che, soprattutto in passato, focalizzavano la loro preparazione su determinati appuntamenti, Federer ha giocato la stagione sul rosso quasi per intero: ha vinto il neonato torneo di Istanbul ed ora è in semifinale a Roma: “Forse è così perché vengo dalla Svizzera e non dall’Australia o dall’America…. Ad ogni modo faccio sempre in modo durante l’anno di far riposare il mio fisico”.
Parlando di Roland Garros, Djokovic dice di soffrire lo stesso tipo di pressione che aveva Federer fino a qualche anno fa (al 2009, per la precisione), quando il trofeo dello Slam parigino era l’unico che non gli riusciva di vincere. “Dal 2004 ogni anno mi riproponevo di pensare solo al mio gioco e puntualmente a fine stagione il fatto di non essere riuscito a vincere lo Slam francese mi deprimeva. Poi ce l’ho fatta ma quando Nadal fu eliminato sentii davvero una forte pressione anche se lui era uscito di scena negli ottavi e c’erano ancora tanti match da giocare”.
A proposito di Rafa, ultimamente lo spagnolo ha ammesso di sentirsi particolarmente nervoso e che questa per lui è una situazione nuova. Più o meno la stessa cosa che è capitata a Federer a metà del 2013, quando i risultati non erano troppo incoraggianti: “Non ho sentito nulla di tutto questo e non ne ho parlato con lui, quindi non so come si sente. Ad ogni modo continuo a credere che sia lui il favorito al Roland Garros. Non può essere altrimenti: se ci riflettete – conclude Roger – questo ragazzo a Parigi ha perso una sola partita in dieci anni!”
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