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I protagonisti al Foro visti dagli spogliatoi

Il particolare punto di vista degli addetti agli spogliatoi sui protagonisti degli Internazionali BNL d’italia

Questo contenuto è stato pubblicato 11 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Prima di un’allenamento, di una partita e soprattutto prima di una finale agli Internazionali BNL d’Italia, come sono le esigenze dei atleti. Chi ha garantito, ad esempio, confort e tranquillità a Elena Rybakina e Anhelina Kalinina prima della sfida per il titolo in singolare femminile? Sono gli addetti agli spogliatoi, fondamentali per garantire serenità a giocatori e giocatrici, pre e post partita.

Quest’anno il torneo è raddoppiato, come giorni di gara e numero di protagonisti. Sono raddoppiati anche gli spogliatoi: uno per le teste di serie, sotto il Campo Centrale, uno nella zona delle piscine, dove è stato collocato anche il parrucchiere per tutti giocatori.

Di tutto questo abbiamo parlato con Valeria Dagianti, che lavora agli Internazionali da almeno 15 anni. “Ho visto tutto, ho visto passare generazioni di tennisti, è molto bello. Nessuno ci vede, noi siamo sempre accanto a loro, qui per loro ma non invadiamo mai i loro spazi. Se vengono da noi siamo ben contenti di essere a disposizione” ha detto.

Le giocatrici, ha spiegato Dagianti, “sono un po’ scaramantiche e spesso prendono lo stesso armadietto, lo stesso posto. Magari anno dopo anno scelgono sempre lo stesso lato dello spogliatoio, anni dopo anno. A volte capita anche che si ritrovino accanto due atlete che dovranno poi scontrarsi in campo, ma non ci sono mai stati problemi”.

Le richieste per gli asciugamani, aggiunge, “sono più frequenti. Gli atleti chiedono anche come funziona la combinazione degli armadietti, che poi rimangono accessibili solo a loro per tutto il torneo”.

A tutti i protagonisti del torneo, come le finaliste Kalinina e Rybakina, aggiunge Dagianti, “Diamo anche varie prodotti per la doccia e tutte le necessità personali. Siamo a disposizione anche nella sala per la fisioterapia per soddisfare tutte le loro richieste”.

A Roma tutte le giocatrici, racconta, “si sentono come a casa, c’è sempre rispetto per lo spazio. Dopo le partite mettono tutti gli indumenti da lavare nel borsone cosi gli addetti agli spogliatoi, che si occupano anche del servizio lavanderia, riescono a restituire tutto a tutti nel giro di 24 ore”.

Come per ogni partite, anche gli addetti devono prepararsi. E anche per loro la routine inizia molto prima dell’inizio del match. Prendiamo la finale femminile, in programma per le 19. Le giocatrici, spiega Dagianti, “cominciano ad arrivare magari alle 16.00. Ma noi siamo qua da stamattina siamo sempre pronte per accoglierle”.

Una presenza calma e costante, oggi come quando ha iniziato quindici anni fa. Ma rispetto al passato, conclude Dagianti, qualcosa è cambiato. “Oggi le giocatrici stanno per conto loro con le cuffie o un libro” ha detto. Invece, al tempo di Serena Williams era un’altra storia. “Lei era molto divertente, metteva la musica a tutto volume, ballava negli spogliatoi, era veramente molto simpatica. Quando c’era, si faceva sentire. Speriamo che torni una persona come lei!”.

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