Questo contenuto è stato pubblicato 11 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

“Quanti ricordi qui al Foro – svela Sara Errani tutta soddisfatta per aver raggiunto la sua prima semifinale a Roma, pur senza giocare, grazie all’improvviso ritiro di Sharapova – sono veramente molti quelli che mi affiorano alla mente quando penso a questo torneo. Il primo, quand’ero bambina. Il mio Circolo organizzava una giornata agli Internazionali con tutti noi, piccoli tennisti, qui al Foro. E mi vergognavo tantissimo, volevo gli autografi e non avevo il coraggio di chiederli. Allora mandavo avanti le altre al posto mio, non potevo farcela, ero troppo imbarazzata! Forse, l’unico autografo che sono riuscita ad avere da sola è stato quello di Vincent Spadea (l’americano non più in attività, arrivato fino al18esimo posto). Il ricordo più forte di tutti risale al 2006. Il mio arrivo al Centrale per la prima volta come giocatrice, dove ho perso contro Martina Hingis. Quel 60 61 è un ricordo fortissimo”.  Ma questa è solo il primo capitolo della storia, ora, con Sarita che ha trovato la continuità e il coraggio di lottare ad ogni partita, la trama ha avuto un’importante accelerata. “Con il ritiro di Masha ho un giorno di riposo. E’ sempre bello poter fare un giro per Roma mi sento bene, anche se il tennis cambia da un giorno all’altro. Sono costante ed è positivo per me. Anche quando ero in difficoltà con la Mchale, al primo turno in questi Internazionali, sono rimasta lì a lottare. Ci sono giorni che ti senti più carica, giorni più scarica. L’importante è combattere!”. E speriamo di vedere un’altra bella lotta nell a sua prima semifinale che giocherà contro Azarenka, “E’ un’avversaria forte. Sarà dura!” chiosa Sara.