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SFIDA MUSETTI – ZEPPIERI
Il futuro azzurro va oltre Sinner

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Giocarsi la possibilità di entrare per la prima volta nel tabellone principale di un Masters 1000, per giunta a Roma, ma per far diventare realtà questo sogno devi battere uno dei tuoi migliori amici.
E’ la singolare situazione che si trovano a vivere Lorenzo Musetti e Giulio Zeppieri, i due diciottenni azzurri compagni di tante avventure, dentro e fuori dal campo, chiamati dal destino a trasformarsi in avversari al Foro Italico nel terzo e decisivo turno delle qualificazioni.
Hanno eliminato avversari più quotati fin qui (lo spagnolo Zapata Miralles e l’argentino Mayer il carrarino, numero 284 del ranking, due top 100 come l’inglese Norrie e il colombiano Dellien il mancino di Latina, numero 357 Atp) regalandosi la chance più importante dell’ancora loro giovane carriera nel circuito maggiore e trovando ora dall’altra parte della rete proprio chi li conosce meglio di chiunque altro nel tour.

Una sfida sicuramente particolare, sia per i due ragazzi, quasi coetanei (li separano appena tre mesi: Zeppieri è nato il 7 dicembre 2001 e Musetti il 3 marzo 2002), che anche per i rispettivi coach. E sono proprio Simone Tartarini e Piero Melaranci a sviscerare i temi di questo derby, seguito con tanto interesse dagli appassionati del Belpaese ma anche e soprattutto da Filippo Volandri, direttore tecnico del centro federale di Tirrenia, e Umberto Rianna, responsabile del progetto federale over 18.

TARTARINI: “CI AVREMMO MESSO LA FIRMA”

Prima del torneo avremmo messo la firma all’idea di arrivare al turno decisivo delle qualificazioni in un torneo prestigioso come Roma – ammette Tartarini, l’allenatore di Musetti – e quindi la premessa è che siamo soddisfatti del tennis che sta esprimendo Lorenzo. Ha sconfitto due giocatori di spessore, per nulla facili da battere, a conferma di quanto di buono sta ottenendo nell’ultimo periodo, con la semifinale nel challenger a Trieste e i quarti poi a Cordenons, senza dimenticare il match lottato a Todi con Hanfmann, che poi ha vinto il titolo e questa settimana ha raggiunto la finale a Kitzbuhel. Insomma, avversari di livello. E ora c’è questo speciale testa a testa, visto che lui e Giulio sono amici veri da tanti anni”.

“DETERMINANTE SARÀ SAPER TENERE A BADA L’EMOTIVITÀ”

Tartarini entra più nel dettaglio di questo confronto che presenta aspetti psicologici del tutto diversi dal solito. “Nei tornei siamo praticamente sempre insieme ed è stato così anche in questi giorni a tavola, nella lounge riservata a giocatori e staff. Sarà il terzo confronto diretto, dopo quello vinto da Lorenzo nelle semifinali degli Australian Open 2019 e la rivincita presa da Giulio nelle qualificazioni alle Next Gen Atp Finals di Milano. Dal punto di vista tecnico sanno tutto l’uno dell’altro, per cui credo che a far pendere la bilancia da una parte o dall’altra sarà la capacità di tenere a bada l’emotività. Un aneddoto particolare? Piero Melaranci mi ha rivelato di aver sognato appena qualche giorno fa che i nostri due allievi si sarebbero affrontati nelle qualificazioni a Roma…”.

MELARANCI: “HO SOGNATO PROPRIO QUESTO MATCH”

Episodio confermato anche dal diretto interessato, il tecnico di Latina che segue il mancino Zeppieri, capace nella passata stagione di centrare le semifinali a Parma e i quarti a Francavilla a livello challenger. “Sì, un paio di notti prima di spostarci nella Capitale ho sognato che Giulio e Lorenzo si sarebbero trovati contro al Foro Italico”, dice Melaranci, che poi si sofferma sulla particolarità di questo incontro. “E’ chiaro che si giocano tanto, specie vista la loro giovane età e in un contesto prestigioso come questo. Comunque vada a finire, ci sarà un po’ di dispiacere per chi perderà, anche se il rovescio della medaglia è che a qualificarsi sarà un amico. Il bilancio dei due precedenti è in parità, ma sarà il primo testa a testa nel circuito ‘pro’. Ci conosciamo talmente bene a vicenda, riguardo a punti di forza e punti deboli, che è come una partita a carte scoperte. E quindi un ruolo chiave lo rivestirà la componente emozionale e il saperla o meno gestire”.

“IN OCCASIONI COME QUESTA ALZANO IL LIVELLO”

Il coach laziale infine amplia la sua disamina. “Ci sarà anche un lucky loser e sarebbe bello se Giulio e Lorenzo potessero condividere la gioia del tabellone principale agli Internazionali d’Italia. Sono due giovani di qualità, che lavorano con abnegazione e spirito di sacrificio per crescere, il fatto è che non ci sono tante occasioni in Italia. Per fortuna ora con numerosi challenger in calendario e il nuovo ATP 250 in Sardegna ci saranno preziose opportunità per loro, dal momento che in questi casi sono in grado di alzare il livello, come si è visto in questi giorni qui al Foro. In tale ottica speriamo la prossima settimana di poter giocare il challenger di Forlì – l’auspicio conclusivo di Melaranci –, abbiamo chiesto una wild card e attendiamo una risposta in tal senso”.

Lui non lo dice, ma chissà se in quel sogno si vedeva anche l’esito finale della fatidica partita…

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