
Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.
Tennis e personalità straripanti. E un rovescio a una mano che lascia a bocca aperta gli esteti della racchetta. Tutto questo è il Next Gen Denis Shapovalov, 18enne canadese nato a Tel Aviv e con residenza alle Bahamas. Ai recenti US Open è partito dalle qualificazioni (era al secondo Slam dopo Wimbledon dove era in tabellone grazie alla wild card come campione junior) e si è spinto sino agli ottavi diventando così il giocatore più giovane ad arrivare così avanti sul cemento di Flushing Meadows dai tempi di Michael Chang, che a 17 anni raggiunse il quarto turno nell’edizione 1989. Le ragazzine di New York, e non solo loro, si sono innamorate di questo biondino dai capelli lunghi e cappellino, che in campo regala tennis da gesti bianchi e già prima degli US Open aveva incantato conquistando le semifinali a Montreal, il Masters 1000 di casa. E’ stato uno dei protagonisti della prima edizione della Rod Laver Cup e sarà uno dei più attesi il prossimo novembre alle Next Gen Atp Finals di Milano. E’ ormai alle spalle la storiaccia dello scorso febbraio, quando all’esordio in Coppa Davis sul decisivo 2-2 contro la Gran Bretagna, ha scagliato con rabbia la palla e ha involontariamente colpito l’arbitro Arnaud Gabas: immediata la squalifica con tanto di lacrime di “Shapo”. Un brutto episodio, ma sbagliando si impara. L’importante è non perseverare…
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