Questo contenuto è stato pubblicato 12 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Non ha ancora giocato una partita, ma tra allenamenti e “immersioni” nella folla Jannik Sinner ha già conquistato il popolo del Foro Italico. Più di cinquecento ragazzi lo hanno aspettato oggi pomeriggio allo stand Pigna dove ha presentato la nuova collezione di cui è testimonial. Alcuni si sono presentati un’ora e mezza prima che l’azzurro arrivasse, molti bambini sotto i dieci anni di età, tutti a caccia di una foto, una firma, un’emozione: vedere da vicino il numero 1 in Italia e 8 del mondo, sfiorarlo, incitarlo.

Molti, moltissimi con la palla Dunlop – la palla ufficiale delll’ottantesima edizione degli Internazionali Bnl d’Italia. C’erano anche i tanti stranieri che volevano dare un’occhiata da vicino a Jannik Sinner, che è arrivato pochi minuti dopo le 15, in forma, più forte che mai, entusiasta dell’incontro e molto rilassato al suo arrivo, tra le urla della folla. Emozione e gioia, alcuni si sono commossi, dopo aver scambiato due-tre parole e magari una foto insieme al loro idolo. “ Mi ha stretto la mano, adesso non lo lavo per due mesi”, è stata la reazione di un ragazzino romano. In tanti, grandi e piccoli, hanno cercato di scavalcare la fila alla romana, ma la security ha fatto in modo e messo un po’ d’ordine.

Dopo un mezz’ora dedicata ad autografi, selfie e una buona dose di sorrisi, Sinner è stato scortato dal suo staff, manager e guardie del corpo al golf cart, con tutta la folla che gli correva dietro, verso il campo 14, quello dell’area Kids. Dove la Federazione italiana Tennis e Padel ha organizzato un incontro indimenticabile con tutti i bambini delle scuole tennis, e alcuni hanno potuto fare delle domande alla “volpe rossa”, che è il soprannome sin da piccolo del campione. Se gli piace il mare o la montagna, se gioca alla PlayStation o alla Xbox, anche come migliorare nel tennis, e qui Sinner ha risposto: “Se devi migliorare devi allenarti con i piu forti, fai più fatica ma alla fine vedi nella parte finale che c’è una soluzione”. Poi, ha raccontato anche che da piccolo allenava la sua precisione con la palla spegnendo e accendendo l’interruttore di casa. “Ai miei genitori non piaceva tanto, ho trovato a certo punto un modo per allenarmi con la precisione ma non c’era tanto spazio, quindi ho spaccato la casa”.

Risate, applausi, un pomeriggio di festa, tanto tifo. Così l’idolo Sinner si prepara a scendere nell’arena.