
Questo contenuto è stato pubblicato 2 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.
Grida di attesa e tanti applausi accolgono Jannik Sinner allo Young Village al Foro Italico. Maglia viola, pantalone di tuta verde militare calze rosse, scarpe nere, l’altoatesino si offre all’abbraccio dei bambini, entusiasti di vederlo da vicino, di scambiare con lui e di fargli una domanda.
Inseguire la vetta del tennis, ha detto scherzando con il direttore dell’Istituto di Formazione Roberto Lombardi, Michelangelo Dell’Edera, è come scalare una montagna. “Non è semplice, ma quando arrivi in cima ti senti sollevato – ha detto -. E durante il cammino devi guardare sempre in alto, perché quello che hai lasciato in basso lo hai già superato”.
Sorridente e gentile, Sinner ha fatto divertire i bambini che si sono alternati sul campo allestito al Foro in un’area riservata proprio alle attività per i più piccoli, e che hanno scambiato con l’azzurro, tra diritti, rovesci e volée.
“Giocare a Roma è speciale. Con tante persone poi è un sogno per tutti gli italiani. È semplicemente fantastico” ha spiegato l’altoatesino, accompagnato dal coro “Jannik! Jannik!”.
Intanto arriva il coach Simone Vagnozzi con cui è in corso una sorta di derby: Sinner è infatti tifoso del Milan, il tecnico dell’Inter, e le due squadre si stanno contendendo lo scudetto in Serie A.
In un’atmosfera evidentemente scherzosa, Vagnozzi spiega a Dell’Edera cosa Sinner dovrebbe fare per giocare meglio la volée. L’azzurro racconta come abbia allenato la precisione dei suoi colpi a casa, imparando come accendere e spegnere la luce di casa tirando la pallina sull’interruttore con una racchetta.
Curiose anche le domande dei bambini, che gli chiedono quale fosse il suo tennista preferito (“Prima Andreas Seppi, poi Roger Federer”). A loro racconta che da piccolo non leggeva libri. Confessa a una piccola ammiratrice di essere fidanzato e svela la prima cosa che fa quando si sveglia: “Ascolto musica e vado subito a fare colazione”.
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