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SINNER, FREDDO E VINCENTE
Fa infuriare Paire, prepara la rivincita con Tsitsipas

Jannik Sinner ha sconfitto Benoit Paire (foto Adelchi Fioriti)

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

La sicurezza contro la rabbia. Nel match d’esordio agli Internazionali BNL d’Italia, Jannik Sinner scatena la frustrazione di Benoit Paire con cui aveva perso a Auckland. Nel secondo set, l’azzurro stampa una risposta lungolinea vincente che trasforma la partita in meta-teatro, in uno spettacolo di cui il 62 61 finale non coglie l’essenza. Il francese non ha esattamente gradito la prospettiva di scendere in campo già oggi, e si infuria. L’arbitro non lo accontenta, volano parole forti. Paire lo stuzzica ad ogni chiamata successiva, ma è un duello che non può vincere. In un’altra occasione, la scintilla scatta perché qualcuno chiama “time” nell’intervallo fra due punti ma il cronometro indica che Sinner ha ancora sette secondi di tempo per servire. A ogni punto si lamenta, chiede il fisioterapista, battibecca anche su questo, poi all’improvviso serve da sotto e dopo piazza il lob al centro. Il teatrino è stucchevole.

Il pubblico, ostile, prende ancor più le parti di Sinner, così giovane ma già capace di scatenare attese e passioni. I fischi assordanti riempiono l’aria, Paire si volta verso i gradoni e a muso duro li affronta e risponde. Al cambio campo, abbandona anche la classica postura sfrontata, da guappo, con le gambe incrociate e va a discutere con qualcuno che alle sue spalle lo provoca.

Un tempo, il lunedì era la sera dei grandi film in televisione. E questo, almeno per quanto riguarda i tifosi, è appunto solo un film. Perché il match si è giocato a porte chiuse. Ma tutto il resto, vittoria di Sinner e teatrino di Paire, è il racconto fedele di una sera in cui Sinner si è mostrato impermeabile a tutti i tentativi del francese di irriderlo o innervosirlo.

SINNER IL FREDDO – Sinner mette la faccia più dura dall’inizio, martella di dritto e rovescio, si esalta e vince. Sciolto e concentrato, non lascia che la rabbia di Paire lo trascini via dall’obiettivo.

Di nero vestito, si esalta in un esercizio di velocità e precisione. Il francese non ha certo nella pazienza la sua virtù migliore. Gioca di fretta, si lamenta, cerca tempo e cerca aria. Ma non la trova. Vorrebbe essere in qualunque altro posto ma non lì. Con indosso una divisa che ha i colori della bandiera francese, ha comunque lasciato un segno della sua presenza.

Se ci fossero stati i tifosi, quegli appassionati che per Bud Collins hanno reso il tennis più umano, probabilmente gli sarebbe piaciuto anche di più. Un uomo di spettacolo senza pubblico non si diverte, non può essere del tutto se stesso. Paire lo è stato durante il lockdown, gli aperitivi in diretta Instagram con l’amico Stan Wawrinka sono diventati un vero show apprezzato a cui L’Equipe ha perfino dedicato due pagine.

Sinner, fermo e sicuro, non gli dà tempo da dietro. Risponde profondo, apre gli angoli, accorcia gli scambi. Il dritto viaggia, in lungolinea e in diagonale, il silenzio toglie atmosfera e insieme riduce le fonti di possibile distrazione.

IL TRIONFO DELL’EFFICIENZA – A Paire, nell’ultimo turno di battuta di un primo set in affanno costante, non resta che buttarsi avanti per abbreviare la distanza dal secondo set. Sinner di nuovo fluido regala un bel passante stretto in corsa e chiude il set con la volée alta a campo aperto, 12mo del parziale contro sei errori.

Il secondo set è il trionfo dell’efficienza sicura dell’azzurro, che non perde di vista il traguardo, mentre il francese dissipa fiato ed energie. Sinner chiuide con 19 vincenti e 15 errori, con 36 punti a 21 negli scambi brevi e due ace sulle uniche due palle break, una al centro e una esterna.

Adesso, dopo la rivincita con il francese che l’aveva battuto a Auckland, per Sinner inizia un altro film. Ritrova Stefanos Tsitsipas, un anno dopo il secondo turno dell’anno scorso a Roma. Era il suo secondo match in un Masters 1000, perse in due set ma senza affatto sfigurare. Un anno in più rende entrambi diversi. Il greco è il campione in carica delle ATP Finals, l’azzurro il trionfatore delle Next Gen ATP Finals e il più giovane in top 100. Roma, e uno Tsitsipas piuttosto scostante in conferenza stampa prima dell’inizio del torneo, offrono a Sinner una misura, una traccia, un percorso per andare lontano. Senza pause e senza fretta.

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