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SINNER O MUSETTI, E’ SEMPRE PRIMA PAGINA
L’Italia del tennis scopre un nuovo dualismo

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Jannik Sinner è sceso sul Campo Pietrangeli per la grande sfida contro Stefanos Tsitsipas, n.6 del mondo, il giorno in cui i titoli erano tutti per Lorenzo Musetti uno persino più giovane di lui, capace di abbattere il monumento Wawrinka, n.17 ma ex n.3.

Ora che tocca a Musetti tornare sul Centrale per tentare una nuova impresa, battere il giapponese Nishikori, ex n.5, i titoli sono tutti per Sinner, che si è preso una formidabile rivincita sul greco, vincitore delle Atp Finals, che lo scorso anno lo aveva mandato negli spogliatoi in due set.

E’ un duello tutto nuovo, a distanza; un imprevisto e forse impensabile (vista la giovanissima età) contenersi i riflettori tra due teenager che stanno stupendo il mondo. Ragazzini terribili che potrebbero divertirsi, d’ora in poi, a spostare l’asticella sempre più in alto. Per vedere l’effetto che fa al rivale nella scalata verso le vette mondiali.

Sinner per ora è in vantaggio, ha sempre guidato la corsa, permettendo a Musetti di salire a sua volta, senza troppa pressione. La vittoria alle Next Gen Atp Finals è stata un parafulmine straordinario per le attenzioni mediatiche: si sono scaricate tutte su Jannik.

Ora però, dopo il 6-0 rifilato nel primo set a Stan Wawrinka, Musetti non può più nascondersi. Tocca a lui la prima serata in tv, il match di cartello. E forse, a rifiatare, mediaticamente parlando, adesso è proprio Sinner.

Son contento per Lorenzo” ha detto in conferenza stampa il campione delle Next Gen ATP Finals 2019 dopo la vittoria contro il vincitore delle ATP Finals 2019. “Ho visto tutta la partita ieri e stava giocando veramente bene. Come colpi, come potenziale di gioco, forse è anche meglio di me, visto come ha giocato ieri. Anche se è difficile giocare tutte le partite così”. Musetti, ha analizzato Sinner, “era nella situazione in cui ero io l’anno scorso, i giocatori avversari non ti conoscono bene e non se l’aspettano”.

A qualcuno verrà in mente il duello fra Sergey Bubka, primo uomo a volare sopra i sei metri, e Thierry Vigneron nel salto con l’asta nella memorabile edizione 1984 del “Golden Gala” di atletica, nel vicino Foro Italico. Una sfida al record e alla gravità quella, in cui ad ogni primato dell’uno, l’altro rispondeva alzando il limite di pochi centimetri.

I riflettori si sono accessi su Sinner proprio agli Internazionali BNL d’Italia del 2019, il suo primo torneo ATP. L’anno scorso, ha spiegato, “si parlava tanto di me e Berrettini. Però  Fognini ha vinto un Masters 1000 [a Montecarlo], e Sonego un 250 [ad Antalya]. Ora siamo otto italiani in top 100 e magari saremo anche di più”.

L’aspettativa, l’attesa, l’abitudine alla disillusione hanno portato da un lato ad esaltare e dall’altro a ridimensionare i successi dei due teenager contro un tre volte campione Slam e il numero 6 del mondo. In tanti, più dei meriti di chi ha espresso un tennis di alto livello, ha sottolineato i demeriti degli avversari. “Se io son dall’altra parte, conta poco per me se il mio avversario gioca il suo miglior tennis o no. – ha spiegato l’allievo di Riccardo Piatti – Non era facile per me vincere contro Tsitsipas, come non era facile per Musetti contro Wawrinka”. A volte ci si dimentica che a tennis non bisogna essere perfetti, ma solo superiori al proprio avversario.

Dopo il giorno più bello della sua vita, più ancora del trionfo all’Australian Open junior, Lorenzo, diciottenne carrarese, numero 249 del mondo (guarda il video dell’intervista) ha una compostezza e una lucidità di visione sintomo di una conquistata maturità. “Ho lavorato molto bene in questi mesi, penso di essere migliorato nel gioco e nella mentalità” ha detto dopo la partita. “Il tennis oltre che un lavoro è anche passione, quindi penso molto a divertirmi. Le belle parole sul mio gioco mi stimolano, ma so di avere tanti punti deboli: spero di continuare a migliorare”.

Contro Nishikori, sa di avere di fronte una sfida diversa per natura e per approccio. “Potrebbe darmi più fastidio perché sta vicino al campo e gioca d’anticipo – ha ammesso –, ma è stato lontano dal campo per un bel po’, penso di poter dire la mia”.

Fiducioso senza manie di protagonismo, senza sbruffonate. Uno stile che paga, in campo e fuori. In attesa del prossimo rilancio, dei prossimi titoli che, dopo la partita di Musetti, saranno di nuovo su Sinner.

Sempre più in alto, un passo alla volta, con il cielo come unico limite. La staffetta è partita lungo l’autostrada per l’Olimpo del gioco. E potrebbe rendere ancora più grande l’Italia del tennis.

Così in tv

Il match tra Lorenzo Musetti e Kei Nishikori è in programma  Supertennis  (digitale terrestre canale 64) e su Sky. Sarà il secondo incontro, a partire dalle 19.00 dopo la sfida tra Sofia Kenin e Vika Azarenka

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