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Sinner vince… ma è l’ultimo a saperlo: «Contento di come ho reagito»

Jannik Sinner ha sconfitto Alexander Shevchenko e ha raggiunto gli ottavi a Roma. Ma inizialmente non si accorge di aver vinto

Questo contenuto è stato pubblicato 12 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Mentre il pubblico si alza per festeggiare la vittoria di Jannik Sinner, l’altoatesino ha gli occhi sul telone, cerca l’asciugamano. Non si è accorto di quel che lo stadio ha già capito, di quel che l’avversario sa. Non ha capito che ha chiuso 63 67(4) 62 contro un Alexander Shevchenko capace di un gioco molto superiore rispetto alla sua attuale classifica di numero 93 del mondo. “Pensavo fossimo 5-1” ha confessato in conferenza stampa.

E’ il finale inusuale di una partita tutta condotta per prove (molte) ed errori (troppi nel secondo set). Ma in questo sta la forza dell’altoatesino, fermo nelle sue convinzioni ma pronto ad adattare i piani per raggiungere la vittoria. La dura e la vince, Jannik di nero vestito. Ma per piegare il russo, di nero vestito ma con quasi balneari, ha dovuto superare dubbi e incertezze. E quando nei primi turni si superano partite di questo tipo, il boost che può derivare fa sognare grandi traguardi.

“Mi aspettavo che Alexander giocasse una palla veloce, ricordo che aveva battuto Matteo Berrettini al Challenger di Phoenix. Ho provato a farla saltare qualche volta ma non è andata come volevo – ha detto Sinner -. Oggi non ho giocato in modo perfetto, ma ho vinto ed è la cosa positiva. Ho mostrato anche in passato di avere le qualità per alzare il livello da un giorno all’altro, vediamo come reagisco nel corso del torneo”.

Tirare semplicemente forte non è la chiave giusta Jannik, si intuisce da subito. Il russo ripescato come lucky loser ha un tennis rock vecchio stampo, un tennis “basso e batteria”: ritmo costante, esecuzioni pulite, alte frequenze. “E’ difficile cambiare modo di giocare quando in campo non ti senti bene – ha ammesso Sinner -, dovevo andare di più lungolinea con il rovescio. Mi devo però mettere in testa di fare comunque queste variazioni” comunque, le volee le ho migliorate tantissimo, devo fare tante ripetute anche in partita. dopo la volee sbagliata sono andato avanti meno, avrei potuto farlo più spesso in effetti”.

I tifosi scaldano il Centrale in una sera insolitamente fredda, più da punch che da aperitivo sotto il ponentino. Roma non offre nemmeno le stelle più brillarelle che c’ha a un Sinner chiamato a orientarsi da solo in un match meno scontato di quel che il gap di classifica potrebbe suggerire (Jannik è numero 8, Shevchenko 93… ma non lo dimostra).

Solo omonimo della leggenda del Milan che sta a cuore a Jannik, Shevchenko serve e colpisce con buonissima tecnica: stupisce poco che faccia parte della scuderia di Gunther Bresnik, già allenatore di Steffi Graf, Boris Becker e Dominic Thiem.

Jannik Sinner in azione al Foro Italico (Foto Giampiero Sposito)

Sinner alza il livello negli ultimi game e chiude il set con il terzo break e un turno di battuta a zero con tanto di ace al centro sul set point.

Resta una partita non scontata, comunque. Il russo, in campo come atleta neutrale, non perde campo quando Sinner comanda da dietro. Sale 0-40 nel primo game del secondo set, come nel primo game del match. E come nel primo game del match, il primo break del set è suo. Shevchenko inizia il set con un parziale di 9 punti a 2 ma è il modo che inizia s preoccupare i tifosi sulle tribune del Centrale.

Da fondo gioca facile, ha movimenti corti e schemi semplici. Si appoggia bene alla palla di Jannik, e se cambia direzione riesce anche a lasciarlo fermo, cosa che non riesce proprio a tutti. Gioca costantemente profondo da destra e da sinistra, in tutte le direzioni. Regge senza apparente difficoltà lo scambio rovescio contro rovescio con Sinner, altro dettaglio tutt’altro che banale. Jannik non rallenta, prova a sfidarlo sul ritmo e alzare la velocità alla ricerca del limite, con qualche pericoloso superamento del confine.

Internazionali BNL d’Italia 2023 Roma 14/05/2023 Jannik Sinner Foto Giampiero Sposito

Sempre all’inseguimento nel set, manca due palle break per il possibile 4-4 con due errori di diritto. Due errori di fretta e frustrazione, che complicano il parziale per l’azzurro. Il resto lo mette Shevchenko che chiude con un paio di ace, si salva nel game più lungo del set e sale 5-3. Pochi punti più in là, con Shevchenko che serve per allungare il match al terzo, Sinner chiama il pubblico, invoca gli applausi, il calore dell’arena nella sera di Roma. Magari non saranno gli applausi, ma Sinner piazza una decisiva risposta sulla riga sulla palla break: 5-5, Vagnozzi e Cahill esultano.

Sembra tutto apparecchiato per l’happy ending, con il russo (atleta neutrale) che perde campo e Sinner che martella. E invece al tie-break l’alto-atesino sbaglia un rigore per il possibile 3-1, tira una volée alta a campo aperto sulla riga esterna del corridoio. E si va al terzo, dopo un set che Jannik ha chiuso con 12 vincenti e 23 gratuiti (sui 45 punti di Shevchenko nel parziale).

“Ho sbagliato troppo nel tie-break, dopo quella volée sbagliata sono andato meno a rete e avrei potuto farlo più spesso in effetti” ha spiegato l’azzurro.

Il 22enne di Rostov sul Don di set decisivi quest’anno ne ha giocati 14 e ne ha vinti sei, prima di questo. Sinner, invece, ha vinto il sesto su nove, partendo da un break cruciale nel quinto game. E’ lì che l’azzurro spezza l’equilibrio del set e del match. Fa un passo indietro, in risposta, per farne due avanti nel punteggio. Due, come i break di fila che scavano il gap verso la vittoria.

Negli ottavi lo aspetta un avversario con caratteristiche diverse come l’argentino Francisco Cerundolo, che ha battuto due volte su tre in carriera (e l’unica sconfitta deriva da un ritiro dopo cinque game). Ma non si sono mai affrontati sulla terra, dove questo Sinner può fare la differenza. In prospettiva, si andrebbe poi verso un quarto eventuale con Casper Ruud e una potenziale semifinale contro Novak Djokovic. Lo spettacolo al Foro deve ancora cominciare.

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