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Protagonisti al Foro

Sonego, dal derby alla sfida con Thiem. Stop Travaglia

Questo contenuto è stato pubblicato 3 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Non si trovavano uno di fronte all’altro da cinque anni e mezzo, dalla finale di un Future ITF a Santa Margherita di Pula (teatro di ben tre dei loro quattro testa a testa, l’altro è stato a Modena nel 2014), e stavolta in palio c’era un ambito posto negli ottavi degli Internazionali BNL d’Italia, una prima volta per entrambi. Ad assicurarselo è stato Lorenzo Sonego, n.33 del ranking mondiale, che ha fatto suo per 64 64, in un’ora e 28 minuti di gioco, il derby tricolore con Gianluca Mager, n.90 ATP, in tabellone con una wild card.

Un match particolare, soprattutto sul piano psicologico, considerando che i due sono amici e nei giorni scorsi si erano fatti il tifo a vicenda nell’ingresso in scena al Foro Italico: Lorenzo da Torino aveva incitato Gianluca lunedì in occasione del successo sull’australiano De Minaur, Gianluca da Sanremo a sua volta martedì aveva seguito in tribuna Lorenzo nella sfida con il francese Monfils. E in campo si è visto, con un certo nervosismo da ambo le parti e la consapevolezza di una chance importante per la carriera di entrambi, specie con all’orizzonte il Roland Garros (ed essere testa di serie per l’allievo di Gipo Arbino sarebbe fondamentale in prospettiva sorteggio). Ma il caloroso abbraccio fra i due, a fine partita, dopo aver lottato su ogni palla, con il lungo colloquio è stata probabilmente l’immagine più bella, sintesi perfetta dei valori che accompagnano lo sport – e il tennis in particolare – e devono essere patrimonio delle giovani generazioni. E anche in questo Mager, nonostante la comprensibile delusione, ha mostrato le qualità pure morali per ritagliarsi uno spazio nel tennis che conta – proprio come è riuscito al torinese – accettando con signorilità il verdetto del campo, di fronte a un giocatore in fiducia come il piemontese, un mese fa capace di fare bottino pieno all’ATP 250 “Sardegna Open” di Cagliari (con en-plein in doppio in coppia con “il gemello di sangue” Andrea Vavassori) dopo aver raggiunto gli ottavi nel “1000” di Miami.

Il saluto a fine partita fra Gianluca Mager e Lorenzo Sonego – Foto Fioriti

Nel quinto testa a testa fra i due ad uscire meglio dai blocchi è stato Mager, con un parziale di sei punti a zero che ha propiziato anche il break (2-0). La tensione in campo è però palpabile, da ambo le parti, e il ligure steccando un paio di colpi ha concesso l’immediato contro-break, con riaggancio sul 2-2. Sotto gli occhi del presidente federale Angelo Binaghi (sugli spalti anche Luigi Carraro, presidente della Federazione Internazionale Padel) turni di battuta regolari fino al 4-4, quando il giocatore allenato da Flavio Cipolla – alla terza partecipazione agli Internazionali BNL d’Italia e a un Masters 1000 – ha mancato due palle-game e ha finito per cedere il servizio, con accelerazione vincente di diritto del piemontese (dopo Monte-Carlo bloccato alcune settimane da un piccolo infortunio domestico a un dito della mano sinistra). Il quale ha fatto pesare la maggior resa con la prima di servizio (16 punti vinti su 17, ovvero 94%) per mettere in cassaforte il set dopo 41 minuti.

Nella seconda frazione pochi sussulti fino al fatidico settimo game, quando Sonego si è procurato palla-break, convertita grazie a un diritto in corridoio del ligure. Un break confermato dal tifoso del Toro (squadra in cui ha militato da ragazzino, prima di preferire la racchetta alle scarpette bullonate) per issarsi sul 5-3, risalendo dal 15-30. E Lorenzo facendo leva ancora sul servizio ha chiuso al decimo game, esternando la sua gioia con un lancio in cielo di una pallina e con un urlo (ma più contenuto del solito, proprio per rispetto dell’amico-rivale).

Lorenzo Sonego (foto Giampiero Sposito)

Ad attendere Sonego – per la terza volta negli ottavi di un “1000”: miglior risultato i quarti a Monte-Carlo 2019 – c’è ora un certo Dominic Thiem, numero 4 della classifica mondiale e del seeding, che all’esordio sui campi del Foro Italico ha dovuto impiegare oltre due ore e mezza per imporsi in rimonta sull’ungherese Marton Fucsovics (arrivato a due punti dal match). L’austriaco, semifinalista in riva al Tevere nel 2017, dopo la carenza di motivazioni di inizio anno (dopo quasi due mesi di stop è rientrato nel tour a Madrid, raggiungendo le semifinali) sta cercando di ritrovare la miglior condizione in vista del Roland Garros, proprio mettendo partite nelle gambe. Il 27enne di Wiener Neustadt si è aggiudicato l’unico precedente, nella semifinale di Kitzbuhel 2019, ma in due stagioni Lorenzo ha maturato esperienze ed elevato il proprio livello, cogliendo anche scalpi di prestigio (uno su tutti: Novak Djokovic nell’autunno scorso a Vienna). E forse la spinta del pubblico – giovedì ammesso nell’impianto con un massimo del 25% della capienza – potrà aiutarlo a indossare i panni del gladiatore, magari con lo stesso Mager ad incitarlo sugli spalti…

Dominic Thiem in azione sui campi del Foro Italico (foto Fioriti)

SHAPOVALOV STOPPA TRAVAGLIA

Termina al secondo turno invece l’avventura di Stefano Travaglia, n.69 ATP, in gara grazie a una wild card, che ha trovato disco rosso di fronte a Denis Shapovalov, n.14 del ranking e 13 del seeding: 76(2) 63 il punteggio, in un’ora e 35 minuti di gioco, in favore del 22enne canadese, semifinalista dell’ultima edizione, ma in perenne ricerca di un equilibrio tra talento e concretezza.

Nel primo incrocio fra i due nel tour turni di servizio tenuti con una certa facilità da entrambi fino al 4-4, quando è stato il marchigiano – alla sesta apparizione in un main draw di un “1000”: gli ottavi a Roma nel settembre scorso il miglior risultato – a procurarsi le prime due palle-break, salvate dal mancino canadese, così da issarsi 5-4. Sfruttando a dovere il servizio mancino ad uscire a sinistra, Shapovalov si è portato 6-5 recuperando da 15-30 e nel gioco seguente, aiutato da tre doppi falli di Travaglia, si è procurato un set point, cancellato da una gran prima di servizio dell’italiano, bravo a rifugiarsi nel tie-break. Nel “jeu decisif” il biondino nato a Tel Aviv ha alzato il livello di attenzione, allungando sul 3 a 1, per poi incamerare la frazione per 7 punti a 2 (55 minuti la durata) grazie a un diritto in corridoio del giocatore allenato da Simone Vagnozzi.

Subito in avvio di secondo set Shapovalov, semifinalista in questo torneo nel settembre scorso, ha strappato la battuta a “Steto” (dal 30 pari errore di diritto e rovescio in rete), break confermato per allungare sul 2-0. Un vantaggio che il canadese ha saputo conservare senza concedere più ulteriori chance a Travaglia, che nel nono game ha salvato due match point ma sul terzo ha affossato in rete il diritto alzando così bandiera bianca.

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