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Attento Jannik: Stefanos da Atene adesso vuole Roma

Il numero 5 del mondo, vincitore per il secondo anno consecutivo del torneo di Monte-Carlo, rimonta Khachanov e nei quarti sfiderà Jannik Sinner

Questo contenuto è stato pubblicato 2 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Dopo aver vinto un torneo giovanile in Normandia, tornando verso casa ad Atene, Tsitsipas comprese quale sarebbe stato il suo futuro. “Venne da me che aveva appena vinto un torneo giovanile – ha raccontato papà Apostolos dopo la vittoria del secondo titolo consecutivo a Monte-Carlo – e mi disse che nella vita non avrebbe voluto fare altro. Il mio compito è stato soltanto quello di tirargli fuori il meglio”. Qualche anno e 8 titoli dopo, le cose sembrerebbero aver funzionato.

Oggi Stefanos Tsitsipas, numero 5 del mondo, ha raggiunto per la terza volta i quarti di finale degli Internazionali BNL d’Italia battendo in rimonta Karen Khachanov (n.24) 4-6 6-0 6-3 in un’ora e cinquantun minuti di gioco. Si, proprio quel Khachanov sconfitto per la prima volta il 9 ottobre del 2017 a Shanghai. Non è un precedente ma IL precedente, la prima vittoria in carriera a livello ATP del più forte giocatore greco della storia. Quel bimbo che si attaccava con entrambe le mani al sedile della macchina del papà, perché altro non voleva se non giocare, è diventato il tennista che per il momento ha vinto più partite di tutti in stagione: 29.

Il giorno in cui rischiò di annegare nel mare di Creta, a 18 anni, Tsitsipas ha capito che non è in campo che c’è da aver paura e i due match point annullati all’esordio con Grigor Dimitrov ne sono l’ennesima conferma. Sulla Grand Stand Arena, più che mai straboccante di pubblico nel giovedì della grande abbuffata, sventolano tante bandiere elleniche e il finalista dell’ultima edizione del Roland Garros entra in campo contratto perdendo subito il servizio. Il break a freddo non aiuta e il moscovita da fondo tiene botta nel braccio di ferro esultando per ogni ‘15’ come fosse un match point: 6-4.

Il secondo parziale si apre subito con un brivido. Dopo aver recuperato da 15-40 nel primo game, Tsitsipas sfrutta qualche sbavatura di troppo da parte dell’avversario e vola presto sul 3-0 dando sfoggio del proprio miglior tennis tra servizi vincenti, rovesci al fulmicotone ed efficaci sortite a rete. Il passivo, punto dopo punto, si fa sempre più pesante ed in poco più di mezzora è un inappellabile 6-0 (il sesto subito da Khachanov in carriera sulla terra battuta).

Nel set decisivo, uno Tsitsipas in versione Icaro mette le ali ma resta a debita distanza dal sole. Nel quarto gioco il numero 24 del mondo blocca l’emorragia e torna a conquistare un game, ma è tardi. “Questo torneo non ho mai avuto il privilegio di vincerlo – aveva detto Stefanos in occasione del Media Day con i giornalisti – ma in questo momento la concorrenza è tanta e molto agguerrita”. Costretto spesso alle ore piccole nella settimana di Madrid, alla vigilia si era detto stanco ma desideroso di fare bene.

Non sarà ancora la sua miglior versione, ma pochi come lui riescono ad alzare il livello in funzione dell’avversario di turno. Ad attenderlo per giocarsi un posto in semifinale ci sarà Jannik Sinner.

Il tennis è lo sport più difficile che esista – ha detto Tsitsipas al termine del match -, basta commettere pochi errori e si rischia di non poter recuperare lo svantaggio. Un break significa ritrovarsi a rincorrere, come mi è accaduto oggi nel primo set”.

Una volta riordinate le idee, il greco è riuscito a prendere in mano le redini della situazione. “Ritrovare la giusta concentrazione è stato fondamentale. Il mio lavoro è scendere in campo e provare a giocare a tennis nel miglior modo possibile”

Nella conferenza stampa post-partita ancora non si conosceva l’esito della partita dell’azzurro contro il serbo Krajinovic ma la domanda sulla prospettiva di un faccia a faccia, era inevitabile:“Sinner? Dovessi affrontarlo so che avrebbe tutto il pubblico dalla sua parte, come è ovvio che sia. Ci siamo già incrociati in Australia ma ogni partita racconta una storia diversa”.

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