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DJOKOVIC E WAWRINKA A FATICA
Donati cede a Berdych, esce Arnaboldi

Questo contenuto è stato pubblicato 9 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Debutto con vittoria, ma non senza fatica, per Novak Djokovic agli Internazionali BNL di Roma. Il numero uno al mondo e campione in carica, che tornava in campo a 23 giorni dal successo di Monte Carlo, ha avuto bisogno del terzo set per superare lo spagnolo Nicolas Almagro, ottimo terraiolo con un passato da top ten ATP. Djokovic ha cominciato in scioltezza, chiudendo il primo set 6-1. Nel secondo, però, ha perso precisione facendo rientrare in partita Almagro, che ha avuto anche una palla per il 4-2 non sfruttata. Conclusione al tie break, dove il numero uno è salito fino al 5-2 ma lì si è improvvisamente spento lasciando rimonta e set allo spagnolo. Ancora equilibrio in avvio di terzo set, poi al settimo gioco il serbo ha trovato il break decisivo chiudendo sul 6-3. Vittoria festeggiata scrivendo col pennarello ‘Forza Roma’ sull’obiettivo di una telecamera. .
Passaggio del turno non facile anche per Stan Wawrinka, testa di serie numero 8, che ha sofferto non poco contro l’argentino Juan Monaco. Lo svizzero, che da quando si è imposto a Rotterdam a febbraio non è più riuscito a vincere due partite consecutive e che è reduce dalla separazione dalla moglie Ilham, ha perso il primo set 6-4 ed è andato sotto 2-0 e 3-1 nel secondo prima di trovare concentrazione e precisione per vincere cinque giochi consecutivi e chiudere sul 6-3. Nel terzo set la svolta è arrivata nel quinto game , quando Wawrinka ha piazzato un altro break e Monaco ha accusato un problema alla coscia destra che gli ha fatto perdere anche il turno di servizio successivo fino al 6-2 finale.
Avanzano anche lo spagnolo David Ferrer, settima testa di serie, che regola per 6-4 7-5 sul Grandstand il francese Richard Gasquet, e l’altro transalpino Jo-Wilfried Tsonga, n.13 del seeding, che contro il gigante statunitense Sam Querrey lotta un set, il primo, risoltosi al tie-break, per poi dilagare nel secondo (7-6 6-0 lo score).

In precedenza era arrivata la prima sorpresa del torneo, con l’eliminazione di Marin Cilic, vincitore degli ultimi Us Open e testa di serie numero 9. Il croato si è arreso in soli due set (6-4 6-3) allo spagnolo Guillermo Garcia Lopez, numero 28 ATP al termine di partita di grande difficoltà, tra errori al servizio e un crescente nervosismo.
Due set sono bastati anche a Feliciano Lopez per battere Nick Kyrgios in uno dei match più attesi della mattinata. Lo spagnolo, undicesima testa di serie, ha vinto il primo parziale 6-4 con break decisivo al nono game. Secondo set chiuso invece al tie break (7-4) in rimonta dall’iniziale 3-1 per l’australiano, che era arrivato a Roma forte della vittoria su Roger Federer a Madrid.
Partita maratona con triplo tie break tra il serbo Viktor Troicki e l’australiano Bernard Tomic. Alla fine l’ha spuntata Troicki dopo 2 ore e 46 minuti
Vittorie anche per l’ucraino Alexandr Dolgopolov, (6-4, 6-1 allo slovacco Klizan) e per il brasiliano Thomaz Bellucci (6-4 4-3 e ritiro contro l’argentino Schwartzman).
In corso ora, a chiudere il programma di martedì sul Grandstand, la sfida tra David Ferrer e Richard Gasquet. Il francese ha mostrato di essere in buona condizione contro Fabbiano, anche se il pugliese gli ha creato qualche problema nel secondo set.
Non sono riusciti a sovvertire il pronostico gli italiani impegnati martedì al Foro. Non ce l’ha fatta Andrea Arnaboldi: il canturino, che era stato bravissimo a passare le qualificazioni battendo Kukushkin e Napolitano, ha strappato il primo set (7-5) al talentuoso David Goffin per poi cedere nettamente al belga racimolando appena tre giochi nei successivi due set (6-2 6-1).
Nell’ultimo match serale l’altro azzurro in campo, Matteo Donati, ha confermato i suoi progressi contro un avversario proibitivo come Tomas Berdych: il piemontese ha ceduto 6-2 6-4 al solidissimo ceco, che non ha sbagliato neanche un torneo fin qui nel 2015 e alla fine ha fatto i complimenti al giovane alessandrino nello stringergli la mano. E questo, oltre agli applausi del Centrale, è una bella iniezione di fiducia in prospettiva futura.

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