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TERRA DI FUOCO, TUTTI CONTRO NADAL

IBI 2013

Questo contenuto è stato pubblicato 10 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Dopo il prologo di febbraio in Sud America e ad aprile un capitolo sulla terra a stelle e strisce di Houston ed un altro su quella africana di Casablanca, ecco il momento del “rosso” europeo. Si comincia con il Masters 1000 di Monte Carlo (che si conclude la domenica di Pasqua), quindi Barcellona e Budapest, Oeiras e Monaco, il Masters 1000 di Madrid, il Masters 1000 di Roma (gli Internazionali BNL d’Italia in programma dal 10 al 18 maggio al Foro Italico), Dusseldorf e Nizza prima dell’apoteosi del Roland Garros.

Rafa record – Sul rosso lo spagnolo ha una percentuale di vittorie spaventosa, pari al 93, 4: molto più alta di Borg (86, 3) o Lendl (81, 4). Alla vigilia di Montecarlo – dove il mancino di Manacor punta al nono trofeo (ed a cancellare l’”onta” della sconfitta in finale contro Nole dello scorso anno) – Nadal può vantare nel proprio palmares ben 43 titoli su questa superficie, soltanto tre in meno del recordman Guillermo Vilas. Rafa sarà anche a Barcellona, dove vuole anche li il nono sigillo, ed a Roma, dove va a caccia dell’ottavo trofeo, prima di tentare di migliorare lo straordinario record al Roland Garros (otto successi).

Obiettivo Parigi – A cercare di fermare lo spagnolo innanzitutto Novak Djokovic, che non fa mistero di puntare a vincere l’unico Slam che ancora gli manca: il Roland Garros. Trionfare sulla terra parigina offrirebbe al serbo – l’unico in grado di competere atleticamente con il maiorchino sul rosso – anche la chance di riprendersi il trono mondiale Prospettiva che non può che caricarlo ulteriormente.

Roger e Stan – La Svizzera si gode il suo momento d’oro ed accanto ad uno straordinario Roger Federer, tornato di nuovo competitivo ed a posto fisicamente (e poi gli anni della paternità gli sono favorevoli, basti pensare al 2009…), ecco Stanislas Wawrinka, vincitore a gennaio sul cemento degli Aus Open ma pericoloso anche sulla terra come testimoniano la finale di Madrid 2013 e quella di Roma 2008.

David l’indomito – La finale di Parigi dello scorso anno è stata il coronamento di una carriera spesa a rimandare ogni colpo: David Ferrer però deve cominciare a fare i conti con l’anagrafe e con un fisico che comincia a scricchiolare. Se non avesse gareggiato nello stesso periodo del suo connazionale Nadal, “Ferru” avrebbe vinto di più, ma tanto di più sul rosso, come provano le finali raggiunte a Monte Carlo, Barcellona e Roma.

Sogno azzurro – Tra i protagonisti più attesi c’è anche un azzurro, Fabio Fognini, che sulla terra ha conquistato i suoi tre titoli Atp: le vittorie back to back di Amburgo e Stoccarda a luglio 2013 ed il successo di Vina del Mar lo scorso febbraio. Dopo la splendida vittoria in Davis contro Murray, il ligure nel torneo del Principato è chiamato a confermare la semifinale di dodici mesi fa mentre poi fino a Parigi può giocare senza la pressione di troppi punti da difendere.

E poi c’è Andy – Chi se la prenderà piuttosto comoda è Andy Murray. Lo scozzese, già prima del ko in Davis, aveva annunciato che avrebbe saltato Monte Carlo e sarebbe rientrato a Madrid per poi giocare Roma e Parigi (dove lo scorso anno diede forfait per i problemi alla schiena). Al Roland Garros vanta una semifinale (2011) ed un paio di quarti (2009 e 2012): dovrebbe ricordarselo.

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