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THIEM FERMA NADAL
La vendetta di Dominic: batte Rafa e vola in semifinale

Questo contenuto è stato pubblicato 7 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Per il secondo anno di fila Rafa Nadal saluta Roma già nei quarti. Il 30enne mancino di Manacor, numero 4 del ranking mondiale e quarta testa di serie, già sette volte trionfatore a Roma (l’ultima nel 2013), ha ceduto per 64 63, in un’ora e 51 minuti, all’austriaco Dominic Thiem, numero 7 del ranking mondiale ed ottava testa di serie, affrontato per la terza volta negli ultimi tre tornei. E pensare che il 23enne di Wiener Neudstadt negli ottavi era stato costretto ad annullare ben tre match-point a Sam Querrey….

IL MATCH – Rafa nel bilancio complessivo dei precedenti era in vantaggio per 4-1 sul 23enne austriaco e si era aggiudicato le due sfide giocate quest’anno coincise con altrettante finali: Barcellona e Madrid. Dominic è partito con il piede giusto strappando la battuta a Rafa (2-0). Nel quinto gioco l’austriaco sorretto dal solito, meraviglioso rovescio, ha brekkato ancora lo spagnolo salendo poi 5-1. Nadal ha provato a reagire recuperando uno dei due break di svantaggio e risalendo fino al 5-4 ma poi Thiem ha chiuso il discorso nel decimo gioco. Nella seconda frazione l’austriaco ha continuato a spingere, giocando un colpo incredibile dopo l’altro, tutti negli immediati dintorni delle righe, e nel quinto gioco si è procurato due palle-break: ma Rafa si è tirato fuori dalla buca infilando quattro punti consecutivi. Nel settimo gioco però Dominic al termine di uno scambio incredibile per intensità ha centrato il break. Nel game successivo Thiem ha annullato allo spagnolo tre chance per il contro-break (le prime due di fila) e poi è salito 5-3. Nel nono gioco Nadal ha avuto due opportunità di accorciare le distanze ma era scritto che era la volta buona per Dominic.

LA VENDETTA DI DOMINIC – La terza (stagionale) è stata la volta buona per Thiem. Dopo aver perso in due set rapidi in finale a Barcellona, ed ancora in due set – ma decisamente più combattuti – a Madrid, sempre in finale, stavolta Dominic non ha concesso sconti giocando con grande intensità dal primo all’ultimo punto. Unico, piccolo passaggio a vuoto nel primo set quando ha permesso a Nadal di recuperare uno dei due break subiti. Per il resto, chapeau. “E’ un gran risultato perché lui non ti da mai punti facil, anche se è normale che fosse un po’ stancoi” – dice l’austriaco evidentemente soddisfatto – alla fine ho avuto qualche problema negli ultimi turni servizio ma lui è un grande agonista e non molla mai. I miei progressi maggiori? Sono migliorato molto al servizio ed alla risposta sono stato più aggressivo. Il campo qui è più lento di Madrid ma più veloce di Monte-Carlo”. Infine una considerazione “generazionale”: “Sono molto felice per Zverev, che a 20anni è in semifinale: quest’anno ci sono molti più giocatori in grado di arrivare in fondo nei tornei”.
In questa prima parte di stagione l’austriaco ha vinto il titolo a Rio de Janeiro ed è stato finalista – come detto – a Barcellona ed al “1000” di Madrid. Sabato si giocherà l’ingresso nella sua quarta finale stagionale con il vincente della sfida tra Del Potro e Djokovic.

S’INTERROMPE A 17 LA STRISCIA DI RAFA – “Cosè andato storto? Che lui ha giocato davvero bene. Non posso che fargli i complimenti perché stavolta è stato migliore di me. Ha giocato lungo, è stato molto aggressivo, ha colpito davvero forte ed ha giocato con grande intensità. L’out del campo è forse un po’ più piccolo rispetto ad altri e questo agevola i giocatori con un gran servizio e che giocano in modo aggressivo”. Nadal non cerca scuse: “Io non ho giocato il mio tennis migliore, questo è vero. Ho giocato molto nelle ultime settimane e non puoi sempre essere al massimo quando i tornei sono così ravvicinati. E se sei sfortunato in una giornata non esaltante per te il tuo avversario gioca alla grande. Così domani sarò a Maiorca o a giocare a golf o a fare qualsiasi altra cosa”, dice sorridendo. Inevitabile poi l’accenno a Parigi: “I tornei che ho giocato nelle ultime settimane non li ho giocati per preparare il Roland Garros ma perché erano appuntamenti importanti ed emozionanti per me. Ad ogni modo spero di essere pronto per giocare il mio miglio tennis a Parigi”.
Per il maiorchino resta comunque da favola il bilancio stagionale: 37 vittorie contro 6 sconfitte e quarta posizione nel ranking. Che diventa incredibile se parliamo solo del “rosso”, dove ha vinto 17 match su 18 e perso solo 4 dei 37 set giocati. Sulla terra il 30enne Mancino di Manacor vanta un bilancio pazzesco: 383 match vinti contro appena 35 sconfitte, che vuol dire una percentuale superiore al 92%. L’obiettivo prossimo è la “decima” stagionale (dopo Monte-Carlo e Barcellona), quella da fantascienza al Roland Garros.

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