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VENUS: FOREVER YOUNG
Nei quarti dopo 19 anni dal debutto

Questo contenuto è stato pubblicato 7 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Quasi venti anni fa varcava per la prima volta i cancelli del Foro Italico, raggiungendo la finale nell’edizione 1998, fermata solo da Martina Hingis, per poi rifarsi con gli interessi dodici mesi più tardi, alzando al cielo il trofeo (superando Mary Pierce nell’atto conclusivo). Venus Williams, con 7 Slam e 49 titoli in bacheca, eterna ragazza con la sua classe e i multiformi interessi – ben al di là di una racchetta – è ancora protagonista agli Internazionali BNL d’Italia, raccogliendo gli applausi calorosi del pubblico. La campionessa statunitense, numero 12 del ranking mondiale e nona testa di serie, ha messo sotto Johanna Konta, numero 7 Wta e quinta favorita del seeding: 61 36 61 il punteggio in favore di Venere, che dopo un’ora e 49 minuti ha potuto accennare sul Centrale all’elegante balletto con cui saluta le vittorie, salutando sorridente gli spettatori, tra i quali anche mamma Oracene, per i quarti ritrovati a distanza di cinque anni (nel 2012 cedette a Maria Sharapova).

Un primo set dominato – 3-0, 4-1 e poi il 61 in mezz’ora tonda tonda – a cui ha fatto seguito un secondo molto più in salita, in cui la britannica ha spostato la Williams, che dava segnali di stanchezza e poca reattività nel caldo pomeriggio capitolino, pareggiando il conto dei set. Eppure nel terzo Venus, che il 17 giugno spegnerà 37 candeline, è salita di nuovo in cattedra, da campionessa vera, di razza: dopo aver sventato una pericolosa opportunità di break per la rivale nel terzo gioco, è stata lei invece poi a strappare il servizio alla Konta (3-1), indirizzando il match dalla sua parte, senza concedere possibilità di rientro alla britannica.

Venere, che parlando con i media a Roma ha ammesso che “giocando a tennis si sente per sempre giovane (forever young, ndt) anche se è consapevole che fra qualche mese si sentirà chiamare ‘zia’ dal figlio di Serena (“ho già tre nipoti ma li ho avuti quando ero molto giovane, questo sarà il primo da adulta: è eccitante come situazione”, ha ammesso), venerdì si giocherà un posto in semifinale con la vincente fra Garbine Muguruza, numero 7 della classifica mondiale e terza testa di serie, e la tedesca Julia Goerges, numero 45 Wta. Chissà se, nella stagione in cui è riuscita a tornare in finale a Melbourne a 14 anni di distanza dalla prima volta, Venus saprà raggiungere di nuovo una semifinale che manca al Foro dal 2009.

Nella stagione in cui è riuscita a tornare in finale a Melbourne a 14 anni di distanza dalla prima volta, sarebbe un bel modo per approcciarsi al Roland Garros. “Chance di vincere il titolo? E’ diverso parlarne o giocare. Quando sei in campo, il lavoro è duro e nessun punto ti viene regalato. E di rado ci sono game facili, in cui arrivi a 40 zero. L’unica cosa a cui penso è provare a vincere il mio incontro senza curarmi troppo di chi c’è dall’altra parte della rete. Spero di avere più fortuna e più abilità…”.

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