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COZZOLI: ”CHE EMOZIONE IL PRIMO APPLAUSO!”
E annuncia che il Grand Stand resterà

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Alla conferenza stampa convocata per fare un bilancio alla fine degli Internazionali BNL d’Italia 2020 è intervenuto Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute, la società che si occupa per conto dello Stato dello sviluppo dello Sport in Italia e che è partner della FIT nell’organizzazione del torneo. Ecco il suo intervento.

“Il bilancio di questi Internazionali BNL d’Italia è sicuramente positivo perché la Federazione Tennis e Sport e Salute hanno creduto fermamente nello svolgimento degli Internazionali di tennis qui al Foro Italico quando tutto il mondo era chiuso, quando io il presidente Binaghi non ci potevamo nemmeno incontrare. Abbiamo parlato tante tante volte al telefono….”

“Eravamo convinti di dover fare gli Internazionali di tennis perché sapevamo quello che poi è successo. E cioè che sarebbe stata un’occasione per ispirare l’intero mondo sportivo, per dare coraggio e fiducia, anche per testimoniare l’eccellenza del ‘Made in Italy” nel mondo.

E’ stato il primo grande evento internazionale organizzato in Italia, sport motoristici a parte.

E’ chiaro che sia il presidente Binaghi che io volevamo gli Internazionali con il pubblico ma la situazione sanitaria non lo ha reso possibile”.

“Personalmente il momento che più mi ha emozionato è stato quando ho sentito il primo applauso. Penso che sia stato il momento più bello di questo torneo. Un momento che ci ha dato gioia, felicità e la convinzione che non avevamo sbagliato nel ribadire l’importanza di questo torneo, anche perché tante altre grandi prove nel tour mondiale sono state cancellate.

Sicuramente i giocatori nelle semifinali di ieri si sono emozionati. Penso che li abbiamo visti anche più motivati. Qualche giocatore ha detto che non aveva giocato troppo bene perché gli mancava il pubblico. Penso che sia un’analisi vera, al di là del tratto tecnico, perché lo sport ha bisogno della gente, ha bisogno del calore, ha bisogno delle persone. Quindi l’auspicio è che presto le condizioni del contagio consentano maggiori aperture”.

“Questo percorso è stato immaginato quando il futuro era molto ricco di nubi, nuvole molto scure. Però è stato frutto di un lavoro di squadra con la Federazione Tennis, con  Sport e Salute. Ringrazio sinceramente il presente Binaghi perché per tutti noi era un test. Erano i miei primi ‘Internazionali’ da presidente di Sport e Salute: penso di averne vissuti almeno 40 da spettatore. Di qui la mia passione per il tennis che ho ripreso a praticare dopo 20 anni…”.

“Voglio ringraziare anche la squadra che ha lavorato insieme, bene, senza sbavature: Il dott. Nepi e la squadra di Sport e Salute; il dott. Martinasso e tutto il team della FIT. Abbiamo superato gli stress-test, anche perché nella vita siamo stati anche chiamati a superarne altri ancora più impegnativi. L’abbiamo fatto con lo stile di Sport e Salute che è quello della concretezza. Noi vogliamo lavorare, fare cose concrete, essere al servizio delle persone, dell’industria sportiva, della collettività. e soprattutto dello sport. Nel momento più duro abbiamo anche noi fatto parte della ripartenza, siamo stati i protagonisti della ripartenza. Possiamo dire di avercela fatta. Adesso siamo pronti per il prossimo appuntamento che non sono soltanto gli Internazionali BNL d’Italia di maggio ma anche le Atp Finals di Torino. Squadra che vince non si cambia e quindi col presidente Binaghi lavoreremo da domani per realizzare anche un grande torneo a Torino”.

“Ovviamente da domani il Foro Italico continuerà ad essere occupato. Da chi? Dalle persone comuni. I campioni ci lasciano, vanno a giocare a Roland Garros, e Sport e Salute apre il Foro Italico ai cittadini. Lo abbiamo già fatto quest’estate. Abbiamo ospitato gli over 65 nelle nostre piscine e sui campi da tennis dei campioni. Penso che sia una grande emozione. Io l’ho vissuta personalmente: non avevo mai avuto questo privilegio, quello di giocare su questi campi. Le persone, tutta la collettività deve sapere che questi campi sono aperti al pubblico.  Il nostro progetto è quello di aprire il Foro Italico 12 mesi l’anno e di aprire lo Stadio Olimpico per altre iniziative, come il tour dello stadio. L’obbiettivo è quello di organizzare al meglio grandi eventi ma anche concentrarsi sulla promozione dello sport di base, di tutti e per tutti.

Ovviamente noi vogliamo fare il grande lavoro di squadra che realizzato con la Federazione Tennis anche con le altre Federazioni sportive. Abbiamo già delle richieste dallo skateboard all’orienteering , dal beach volley al taekwondo al rugby. Il Foro Italico appartiene a tutto lo sport italiano”.

“Raccogliendo gli auspici del presidente Binaghi oggi c’è una buona notizia anche per le infrastrutture: quest’anno non dovremo smontare e rimontare lo stadio Grand Stand perchè il Ministero dei Beni Culturali, in poche ore, ha compreso i sacrifici che abbiamo fatto con il presidente Binaghi. Quindi il Grand Stand rimarrà fino all’anno prossimo: in questi mesi lo metteremo a disposizione delle persone, della collettività, dei cittadini ovviamente gratuitamente. Organizzeremo delle iniziative che saranno al servizio delle persone e della collettività”.

Un altro positivo penso sia quello organizzativo: mi pare che gli atleti ce lo abbiano testimoniato. Abbiamo tentato di dimostrare anche al mondo come si organizza un torneo ai tempi del Covid-19. La bolla, che era stata sperimentata a New York, è stata rigida, è stata severa ma è stata efficace. In questi giorni tutti noi ci siamo dovuti sottoporre ai tamponi. Sono stati fatti 3.000 tamponi, con il supporto del prof . Landi e della struttura del Gemelli”.

“Vivere in sicurezza questi giorni non era una sfida facile. Era una sfida nuova, impegnativa. L’abbiamo gestita con grandissima attenzione. Sport e salute ha le competenze in casa che ci hanno consentito di affrontare questa sfida molto importante E lo abbiamo fatto preparandoci per tempo durante il lockdown, a partire degli sticker sulle poltroncine degli stadi.

“Non ci siamo trovati a dover mettere gli stickers due giorni fa: eravamo preparati al pubblico.Ci siamo dotati anche della tecnologia: è stata un’occasione anche per noi per fare degli investimenti. La tecnologia ci ha consentito di far accedere il pubblico ieri con delle telecamere di intelligenza artificiale che hanno consentito la rilevazione della temperatura corporea senza particolari problemi.

“Era un “pilot”, una sperimentazione che però da domenica sarà utilizzata anche allo stadio Olimpico. Siamo pronti anche con lo stadio, al di là della capienza. Domenica sarà di 1.000 persone ma speriamo tutti, come cittadini, che questa capienza possa crescere.

Sport e Salute, che è una società di servizio al mondo sportivo, ha un protocollo tecnico che mette a disposizione anche delle Società, che hanno bisogno in questa fase di supporto tecnico e di sostegno, visti anche I tempi strettissimi di utilizzo degli impianti, di apertura parziale al pubblico. Questa è la sintesi di quello che abbiamo fatto in questi giorni. Io penso, come il presidente Binaghi, che questo test abbia funzionato molto bene. Quindi l’auspicio è di continuare a lavorare insieme: gli appuntamenti non manc

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