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Sascha da 30 e lode
Nessuno come lui nel 2018

Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Alexander Zverev può difendere fino all’ultimo il titolo degli Internazionali BNL d’Italia. Il tedesco, numero 3 della classifica mondiale e secondo favorito del tabellone, nonché campione in carica, ha regolato per 76(13) 75, in due ore e un minuto, il croato Marin Cilic, numero 5 Atp e quarta testa di serie, cogliendo il 13esimo successo consecutivo dal 2 maggio (il 21enne di Amburgo viene infatti dai titoli back-to-back a Monaco e Madrid). Una striscia positiva che gli ha consentito di essere il primo protagonista nel circuito Atp ad arrivare a quota 30 vittorie in questa stagione. Ma non solo: grazie a questa affermazione nel testa a testa il leader dei Next Gen ha evitato il sorpasso da parte del 29enne di Medjugorie sulla terza poltrona della classifica mondiale e quindi si è assicurato l’ambita seconda testa di serie al prossimo Roland Garros.

Sarà la 13esima finale nel circuito maggiore per il talento di Amburgo, che ha già messo in bacheca 8 titoli, di cui 3 Masters 1000 (il primo proprio a Roma dodici mesi fa). Per confermarsi campione al Foro Italico Zverev dovrà però fare i conti, domenica pomeriggio, con il signore della terra, ovvero Rafael Nadal, numero 2 della classifica mondiale e primo favorito del draw, che nella prima semifinale ha superato per 76(4) 63 Novak Djokovic, numero 18 Atp e 11 del seeding, in quello che era il 51esimo testa a testa fra i due campioni (ora il 30enne di Belgrado è in vantaggio per 26 a 25 sul maiorchino). Si tratta della 113esima finale in carriera per il 31enne mancino spagnolo, la decima in questo torneo dove va a caccia dell’ottavo sigillo. Se dovesse conquistare il 78esimo trofeo in carriera, Rafa lunedì tornerebbe numero 1 del mondo scavalcando in vetta alla classifica Roger Federer.

Cilic, che ha vinto il sorteggio e ha scelto di servire per primo, ha saputo fronteggiare una palla break nel quinto gioco, quindi ha avuto la tenuta mentale di cancellarne tre consecutive sul 5-5, così da garantirsi quanto meno il tie-break. E proprio il “gioco decisivo” è stato un concentrato di capovolgimenti di fronte e di emozioni: Sascha è volato 4 a 0, è stato ripreso sul 4-4, si è procurato un primo set point sul 6 a 5, quindi altri due sull’8 a 7 e 10 a 9, prima di chiudere per 15 punti a 13 dopo aver salvato ben cinque palle set al croato (7 a 6, 9 a 8, 11 a 10, 12 a 11, 13 a 12), in un tie-break durato ben 23 minuti (un’ora e 12 minuti la durata della prima frazione). Al cambio campo il tedesco ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un problema alla spalla destra (probabilmente causato da un gesto di stizza, con racchetta distrutta, per una chiamata contestata), poi in apertura di seconda frazione ha incassato il primo break dell’incontro, con il 29enne di Medjugorie a issarsi 2-0. Un vantaggio che il croato ha mantenuto fino al 4-3, ma nell’ottavo game dopo aver recuperato dal 15-40 la terza opportunità gli è stata fatale (diritto in rete) e Cilic ha dovuto incassare il contro-break (4-4). Zverev, ritrovata fiducia e aggressività, sul 6-5 ha messo alle corde l’avversario e dopo aver mancato la prima palla match (rovescio lungo) con un passante lungolinea su volée corta del croato ha chiuso la contesa dopo due ore e un minuto, staccando il pass per la seconda finale consecutiva al Foro Italico.

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