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Interviste

LA FELICITA’ DI FABIO
”Finalmente Roma ha visto il vero Fognini”

Questo contenuto è stato pubblicato 7 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Dieci anni fa l’impresa di Volandri contro Federer a Roma, con il livornese che poi arrivò in semifinale. Ora l’exploit di Fabio contro Murray, sempre sul Centrale del Foro Italico. Certo, la strada per emulare “Filo” è ancora lunga ma sognare non costa nulla. Sempre che non arrivi la tanto attesa telefonata di Flavia, ormai in prossima a renderlo padre. ”Sono contento perché finalmente sono riuscito a far conoscere a questo pubblico fantastico il vero Fognini. Questa è una vittoria con dedica speciale (“Ciao nina, manca poco, poco… ha scritto sull’obiettivo della telecamera; ndr) e speriamo che mi lasci giocare tranquillo ….. Ora però mi voglio godere questa vittoria che dedico a loro. Sento che sto facendo le cose giuste, in allenamento con Franco Davin e in partita. Sono sulla strada giusta”.

Contro Murray ha sempre giocato buone partite; ”Sapevo che potevo fargli male. Alle Olimpiadi avevo giocato un buon match: 3-1 al terzo e palla del 4-1 ma avevo finito per perdere” – dice –. ”Stavolta sono stato continuo e concreto per tutta la partita. Anche sul 5-4 0-30, dopo che ero stato avanti 5-1, sono riuscito a rimanere calmo: del resto non sei numero uno del mondo per caso. E non è mai facile batterlo anche se non sta attraversando un gran momento”. A fine match un bagno di autografi che lo ha riconciliato con Roma, dopo i fischi beccati nel 2014 dopo la sconfitta contro Rosol. ”Diciamo che questa vittoria è nella top-3 insieme all’altro successo sempre contro Murray in Davis a Napoli e la vittoria contro Nadal nel terzo turno degli Us Open, Quella credo proprio che non la dimenticherò mai. E probabilmente neanche Rafa”.

Roma ha finalmente visto il vero Fognini: ”Qui non avevo mai trovato il feeling giusto. Nella mia carriera per i motivi che ben sapete non ho ottenuto i risultati che avrei potuto raggiungere. So quali sono i miei limiti ma cerco di migliorarmi un po’ ogni giorno. Conosco il mio limite dal punto di vista mentale ma la ‘capoccia’ col tempo migliora e poi adesso che diventerò padre non giocherò più solo per me stesso ma anche per qualcuno di davvero speciale”.

Poi torna a parlare del match: ”Quando ho sentito la tensione scivolare via? Quando ho vinto la partita. Fisicamente sto molto bene. Ho perso peso dall’inizio dell’anno: sono sotto gli 80 chili, in pratica quasi il mio peso forma. Inutile dire che quando testa, fisico e tennis funzionano è tutto fantastico. Ora voglio godermi questa serata meravigliosa e pensare solo alla prossima partita. Ma, ribadisco, se squilla il telefono parto”.

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