
Questo contenuto è stato pubblicato 7 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.
A meno di 48 ore dal successo a Madrid, Novak Djokovic si è regolarmente presentato al Foro Italico, dove è campione in carica e cercherà di difendere il titolo conquistato dodici mesi fa. Il suo esordio è previsto nel pomeriggio di mercoledì contro il francese Stephane Robert, giocatore proveniente dalle qualificazioni. Tra un allenamento e l’altro, ha effettuato la prima conferenza stampa “romana”. Tanti argomenti, tra cui la separazione tra Murray e Amelie Mauresmo, nonché la mancata risposta a una provocazione di Toni Nadal, zio-coach di Rafael.
“Non è la prima volta che gioco per due settimane di fila, quindi spero di portare anche a Roma le buone prestazioni che ho offerto a Madrid“.
“Non conosco i dettagli della partnership tra Andy Murray e Amelie Mauresmo, ma è molto difficile organizzare il proprio tempo per gli ex giocatori, specie quando hanno una famiglia e una vita privata. E’ dura impegnarsi a tempo pieno per ex giocatori come Becker e Mauresmo. Tra l’altro, Amelie ha fatto un figlio 5-6 mesi fa. E fare la madre è il lavoro più duro del mondo. Poi ognuno è diverso e prova a mettersi accanto le persone migliori”.
“Non fatemi domande sul Roland Garros: sono concentrato su Roma”.
“Gli Slam li hanno vinti anche altri giocatori come Cilic e Wawrinka, quindi non c’è stato un dominio esclusivo dei migliori. Tra i giovani ci sono tanti elementi che potranno prendere il nostro posto. Non so se il dominio di me, Federer, Nadal e Murray sia stato un bene per lo sport. Personalmente credo che sia stato positivo avere grandi rivalità, quelle partite che creano brusio e interesse del pubblico, soprattutto nei grandi tornei. A Madrid, la gente ha apprezzato l’impegno che abbiamo messo io e Murray. Credo che siamo ancora i favoriti per vincere i grandi tornei, ma non sarà così per sempre”.
“Con Becker c’è voluto un po’ di tempo per conoscerci e comprenderci. Quando ce l’abbiamo fatta abbiamo tirato fuori il meglio, l’uno dall’altro. Boris ha vinto tutto, è davvero una leggenda del tennis. Averlo accanto mi ha dato molto dal punto di vista mentale. Avendo già vissuto certe cose, ha dato un contributo alla mia preparazione e alla stabilità mentale nei grandi match, perché capisce e comprende le sfide che devo affrontare. Non solo in campo, ma anche in tutto il resto: spogliatoi, allenamenti, giornalisti. Ne abbiamo parlato e funziona”.
“Toni Nadal dice che sto dominando perché Rafa e Federer non sono nel loro miglior momento? Non ho pensieri particolari sull’argomento“.
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