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Fils, grinta e talento, sfida e “studia” Rune

Il classe 2004 Arthur Fils, grande promessa del tennis francese, ha un obiettivo chiaro: crescere velocemente verso i piani alti del ranking, senza paura di imporre il proprio carattere. Proprio come il danese Rune qualche tempo fa…

Questo contenuto è stato pubblicato 12 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

“Non voglio pormi limiti, devo solo lavorare sodo. Se lavoro bene i risultati e i progressi arriveranno. Ho quello che serve per arrivare in alto, e abbastanza velocemente. Non mi lascio condizionare dall’esterno e la mia famiglia mi aiuta a tenere la testa sulle spalle. Spero di raggiungere i miei obiettivi, come l’ingresso nella top100 del ranking, il prima possibile”. Parole e musica di Arthur Fils, giovane promessa del tennis francese, impegnato nel secondo turno degli Internazionali BNL d’Italia contro Holger Rune, danese classe 2003, settimo nel ranking ATP e settima testa di serie del torneo. È un match intrigante: Rune è uno dei tennisti più “caldi” e chiacchierati del tour, recente finalista al Masters 1000 di Monte Carlo e vincitore all’ATP 250 di Monaco; Fils sta bruciando le tappe, arrivato a un passo dall’obiettivo top100 (è stato n.104 a fine febbraio), con la voglia di infrangere questa soglia il prima possibile, magari già con i punti a disposizione agli IBI23. Un abbinamento particolare, visto che ci sono discrete similitudini tra i due giovani talenti, per storia e attitudine, oltre alla differenza d’età di soli 14 mesi.

Rune ha scalato la classifica mondiale in modo impressionante, con una seconda parte di 2022 clamorosa, culminata con lo storico successo al Masters 1000 di Parigi Bercy, dove ha battuto uno dopo l’altro i top10 Hurkacz, Rublev, Alcaraz (ritiratosi sul 6 pari del secondo set), Auger-Aliassime e soprattutto Djokovic in finale, un risultato storico. La madre Aneke racconta che un piccolissimo Holger preferiva starsene a sudare in campo col maestro, sognando i tornei più prestigiosi del tour Pro, invece di giocare alle feste di compleanno dei suoi compagni di scuola. Voleva solo giocare a tennis, convinto di poter diventare un campione. Determinazione innata, una base atletica naturale sulla quale ha sviluppato una tecnica di gioco moderna e molto efficace, con ampi margini di crescita in vari settori, questo e molto ancora è Rune, uno dei grandi protagonisti degli IBI23.

Altrettanto determinato e promettente è Arthur Fils, che fin da piccolo ha ottenuto buoni risultati, culminati con la vittoria al prestigioso Orange Bowl nel 2020 e nella finale di Roland Garros junior nel 2021, anno in cui ha vinto anche due titoli Futures (Uriage e Antalya). Il parigino ha iniziato la stagione 2023 con la semifinale raggiunta all’ATP 250 di Montpellier, dove è stato stoppato da Jannik Sinner al termine di una partita intensa e buonissima qualità. Forte di un diritto davvero esplosivo e di un servizio che veleggia oltre i 220 km/h, il francese ha nel tempo d’impatto (in particolare sul rovescio) una delle qualità più interessanti. Il suo tennis è sostenuto da una potenza nelle gambe impressionante, che gli consente di arrivare benissimo sulla palla e affrontare la velocità ed angoli imposti dai migliori avversari, come Jannik nella sua prima semifinale sul tour maggiore. In quella partita contro l’azzurro, Fils ha impressionato non solo per qualità tecniche ma anche per il piglio con il quale ha affrontato a viso aperto Sinner. La “strafottenza positiva dei grandi”, quella che ti spinge a far correre il braccio prendendo rischi nei momenti importanti.

Holger Rune (Getty Images)

Proprio sul carattere Rune e Fils hanno un altro punto di contatto. Entrambi sono giocatori assai determinati, odiano perdere e mettono in campo tutto quel che hanno per raggiungere l’obiettivo: vincere. Rune non nasconde una certa animosità, tanto che dopo la dura battaglia vinta contro Sinner in semifinale a Monte Carlo ha dichiarato che l’aver aizzato il pubblico creando un’atmosfera da corrida è stata la molla che l’ha fatto reagire, si è come nutrito di quell’elettricità, trasformandola nella scossa che ha fatto decollare il suo gioco verso la vittoria. Atteggiamenti che non piacciono alla stragrande maggioranza del pubblico, che lo becca spesso e volentieri, tanto esser diventato ben presto il nuovo “bad boy” del tour. Lui fa orecchie da mercante, dicendo di esser un ragazzo molto tranquillo fuori dal campo, ma che durante le partite creare un po’ di pepe gli dispiace affatto. Su questo tema, è stato bonariamente redarguito dal “massimo esperto” della materia, John McEnroe, super campione statunitense che ai suoi tempi ha elevato la litigiosità in campo ad arte. “A Rune piace prendere in giro, coinvolgere la folla, stuzzicare ed esasperare gli animi, ma lo fa in un modo che finisce per irritare i suoi avversari” afferma il newyorkese. “Certamente irrita la folla. Sta sviluppando una reputazione, poi non è mica facile togliersela di dosso…”.

Fils è ancora ai primi passi sul tour maggiore, sembra meno focoso rispetto al danese anche se a Montpellier lo scorso febbraio nel match di primo turno non si è tirato indietro quando è stato un po’ beccato dal pubblico, schierato totalmente dalla parte dell’eroe locale Gasquet. È determinato nel voler scalare la classifica, senza alcuna paura, senza temere gli avversari, anzi affrontandoli a viso aperto e sfidandoli negli schemi a loro congeniali. Arthur è deciso a imporre la sua personalità e il suo gioco, convinto di aver tutto quel che serve per arrivare tra i migliori. È cresciuto nel mito di Roger Federer, soprattutto per il suo stile: “Faceva sembrare tutto facile in campo, era bello vederlo giocare”, ma ammira moltissimo anche il pilota di Formula 1 Lewis Hamilton, “È uno dei più grandi, cerco di prendere ispirazione da lui, e adoro il suo stile, come si veste”.

Sarà interessante vederli uno contro l’altro. Rune ha più tennis di alto livello alle spalle, Fils moltissimo da imparare, magari proprio dalla compattezza, forza e determinazione del danese.

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