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Halep più tigre di Maria
Simona ritrova la finale

Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Simona Halep ha un conto aperto con Maria Sharapova. Ce l’ha da quattro anni. Dal doppio ko rimediato sulla terra, nel giro di poco più di un mese, nelle finali di Madrid e soprattutto Parigi. Non che il successo nella semifinale di Roma cancelli tutto – anche perché contro la russa la rumena ci ha perso complessivamente 7 volte – però aiuta. Anche per come è maturato il 46 61 64 con il quale la Halep, finalista al Foro dodici mesi fa, ha battuto la Sharapova – vincitrice su questo stesso campo Centrale nel 2011, 2012 e 2015 – nella semifinale più attesa degli Internazionali BNL d’Italia, torneo Wta Premier dotato di un montepremi di 3.351.720 dollari che domenica al Foro Italico eleggerà la sua regina.

Certo Masha una grossa attenuante l’ha avuta. E’ stata in campo quasi dieci ore per arrivare al penultimo atto del torneo: Simona meno di due ore e un quarto, per giunta con il vantaggio di aver disputato un match in meno (grazie al ritiro negli ottavi della Keys). E in effetti nel finale la 31enne siberiana è sembrata un po’ più stanca della sua avversaria e parecchio meno lucida. Ma va anche sottolineato che forse – per una volta – Sharapova si è trovata di fronte qualcuna che aveva più voglia di vincere di lei (il che è tutto dire).

La cronaca. Dopo 6 break consecutivi è stata la Sharapova a tenere per prima la battuta salendo 4-3 e poi nel game successivo ha firmato il primo allungo del match trappando il servizio alla Halep (5-3). Simona ha messo a segno il contro-break ma ha poi perso il servizio a zero, complici almeno tre risposte micidiali di Maria, consegnando il primo parziale nelle mani della russa. In avvio di seconda frazione puntuale è arrivata la reazione della rumena che si è concretizzata in un 6-1 con poca storia. Break Sharapova nel primo game del terzo set, contro-break immediato della Halep che poi ha allungato sul 3-1 grazie ad un altro break. La 26enne di Costanta ha avuto anche tre chance per il 4-1 ma la 31enne siberiano è rimasta aggrappata con le unghie e con i denti al match accorciando le distanze (3-2). Maria ha continuato a “viaggiare” con il doppio degli errori non forzati rispetto a Simona e nel sesto game ha ceduto di nuovo la battuta a zero, per giunta con un doppio fallo (4-2). Guai però a darla per finita! La Sharapova ha alzato ancora il livello del suo tennis (e dei decibel del suo “grunting”) ed ha riagguantato la sua avversaria sul 4 pari. Ma negli ultimi due game non ne aveva più.
”Il servizio non ha funzionato al meglio – ha detto la Halep in conferenza stampa – ma bisogna anche sottolineare che lei è una che risponde davvero molto bene. Credo di aver giocato il mio miglior match sulla terra ed è per quello che sono riuscita a vincere”.

Simona aveva due obiettivi quando ha capito che sarebbe diventata una tennista professionista: il trono mondiale ed un trofeo Slam. Il 9 ottobre del 2017, dopo un lungo inseguimento, ha coronato finalmente il sogno di raggiungere la vetta del ranking, diventando la 25esima regina nell’Era Open: premio alla costanza e alla determinazione dell’atleta e alla stabilità di guida tecnica trovata con Darren Cahill. Vincere quel benedetto Major in questi anni si è invece rivelato piuttosto complicato: ha perso le finali del Roland Garros del 2014 (con Sharapova) e 2017 (con “baby” Ostapenko) e lo scorso gennaio quella di Melbourne (con Wozniacki). Quest’anno ha iniziato la stagione con la vittoria a Shenzhen e la finale a Melbourne poi qualche problemino fisico l’ha rallentata anche se è comunque riuscita a riprendersi lo scettro mondiale.

Simona ama Roma. E’ qui che nel 2013, partendo dalle qualificazioni (era appena numero 64 del ranking), marciò fino alle semifinali prima di cedere alla numero uno del mondo Serena Williams: ”E’ un torneo speciale per me, torno sempre con gran piacere qui”. Per lei è l’ottava partecipazione al Foro Italico e domenica ci sarà un’altra finale da giocare: un replay di quella dello scorso anno quando la Halep, avanti di un set e di un break contro la Svitolina, anche a causa di un infortunio alla caviglia sinistra, finì per lasciare via libera alla sua avversaria. “Cosa mi auguro? Prima di tutto di non infortunarmi di nuovo…. Lei è un’ottima giocatrice ma io devo restare concentrata sul mio tennis”, ha detto con un sorriso. Domenica, dunque, Simona ci riprova: Elina è avanti per 3 a 2 nel bilancio dei precedenti e si è aggiudicata le ultime due sfide. Simona si è però imposta in quella, importantissima, disputata nei quarti di Parigi (con tanto di “bagel” finale).

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