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RACCHETTE DI CLASSE
LA MINISTRA FEDELI: “LA PRATICA DELLO SPORT CREA SOCIALITA’”

Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Questo l’intervento della ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli durante la conferenza stampa di “Racchette di Classe”, il progetto nato dalla collaborazione tra CONI, MIUR e CIP, che è stato presentato oggi nella sala conferenze del Centrale del Foro Italico a Roma, alla quale hanno preso parte anche Presidente della FIT Angelo Binaghi, il Presidente della FITET Renato Di Napoli e il Segretario Generale della FIBa Giovanni Esposito e Carlo Mornati, Segretario Generale del CONI.

“Voglio ringraziare tutte le persone che sono qui. Non in termini formali ma sostanziali perché hanno creduto, hanno proposto progetti e li abbiamo realizzati. Credo molto in una frase che ha detto prima il direttore e che è una delle cose sulle quali anche il Presidente della Repubblica ha molto spinto nei suoi discorsi, cioè lo sport deve essere parte integrante dei percorsi formativi dentro le scuole. Ci aiutano i docenti e gli insegnanti delle discipline sportive che hanno la responsabilità diretta. Un progetto fatto da chi? Dai ragazzi sostenuti e accompagnati dagli insegnanti che stanno nelle classi, perché gestire le proprie classi è un punto di responsabilità diretta, ma anche dai professionisti, in questo caso di questi tre sport, che fanno vivere e insegnano queste discipline. Questo progetto farà parte delle consegne che farò al prossimo Ministro che nelle prossime ore su responsabilità del Presidente della Repubblica verrà proposto alle Camere. Ci tengo a dirlo perché deve non solo proseguire questa tipologia di progetto ma esattamente il significato che ha. Dobbiamo assolutamente recuperare le distanze che abbiamo su questo terreno con gli altri paesi europei perché immettere dentro le scuole primarie, quindi iniziando davvero dai primi momenti di formazione, lo sport e, in questo caso, queste tre discipline, è fondamentale per la formazione e non è uguale a dire che si deve fare soltanto ginnastica e movimento, termini per i quali io ho un grande rispetto, ma qui si tratta di formazione e di cultura che va praticata, va conosciuta e va esercitata, perché è solo nell’esercizio che noi mettiamo nelle condizioni le nostre ragazze e i nostri ragazzi di misurarsi con i valori dello sport. E’ davvero un’attività di cultura e formazione che fa sperimentare a ciascun allievo e ciascun’allieva una possibilità di relazione, di proprie espressioni di capacità, di sfide dentro ad uno schema di regole e di correttezza e quindi anche di positiva relazione con gli altri, perché sono competizioni positive. Questo deve essere parte dell’accelerazione di tutto ciò che noi vogliamo portare e proseguire.

E’ aumentata la partecipazione delle scuole, ma abbiamo ampliato anche l’integrazione. Questi sport li possono fare tutti, ragazze e ragazzi, c’è qualche ritardo in più in altri sport per superare questa barriera, ma è anche un modo per integrare le diverse disabilità. La cosa che mi rende più orgogliosa di oggi, di questo progetto ma anche degli anni precedenti è che noi premieremo anche scuole, classi, bambine e bambini con diverse disabilità anche tra le più complesse perché lo sport e la pratica dello sport è una capacità di linguaggio anche di socialità.

Anche il sostegno del CONI delle tre federazioni e della Ferrero è un scelta che io continuo a richiamare nei miei colloqui con le istituzioni e la Presidenza della Repubblica. Questo significa davvero responsabilità sociale, avere anche i soggetti privati che concorrono al bene comune, in questo caso al percorso formativo delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Questo è un elemento importante anche di cultura della responsabilità che ciascuno prende in carico rispetto a un obiettivo condiviso, perché formare le nostre ragazze e i nostri ragazzi attraverso lo sport è fondamentale, significa esattamente avere a cuore il futuro di questo paese, perché si parla delle giovani generazioni che sono il nostro oggi e il nostro futuro. Concludo con una bellissima notizia: noi ci siamo candidati e abbiamo ottenuto che i Mondiali scolastici di tennis del 2019 si facciano in Italia, questa è una straordinaria notizia. Sono orgogliosa e felice, ma credo che dobbiamo esserlo tutti insieme perché appartiene al lavoro che abbiamo fatto con questo progetto”.

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